Il campione di F1 rompe il silenzio, rivelazione su Ferrari: “Era difficile ottenere la libertà”

Arrivano parole clamorose da un ex driver della Ferrari. Una ferita ancora aperta è stata aperta in quello che sembrava un team dorato.

Lo ribattezzarono il quinquennio aureo per la portata del successo che ottennero i ferraristi Michael Schumacher e Rubens Barrichello. Quest’ultimo arrivò nel 2000 al posto di Eddie Irvine e si ritrovò in una situazione, sulla carta, da sogno. Dopo le esperienze in Jordan e Stewart ebbe l’occasione della vita, sebbene sia dovuto scendere ad alcuni compromessi.

barrichello schumacher
Un ferrarista rompe il silenzio (Ansa) allaguida.it

Il Kaiser era capace di conquistare vittorie di GP e di Mondiali a raffica, mentre il brasiliano era sempre nell’ombra. Una situazione che può essere paragonabile a quella attuale con Max Verstappen e Sergio Perez alla Red Bull Racing. In passato, nei fasti Mercedes, affiancarono a Lewis Hamilton il fido Bottas proprio per non creare particolari contrasti dopo un 2016 accesissimo con la sfida con Nico Rosberg.

Nell’era Montezemolo, a Maranello, c’erano delle regole chiare. C’era un primo ed un secondo pilota, poche chiacchiere. Addirittura prima di Barrichello fecero scalpore le immagini del baciamano di Irvine a Schumacher. Rubinho nei fatti dovette ricoprire il ruolo di spalla del 7 volte iridato. In due occasioni è anche arrivato secondo in classifica piloti, ma in Ferrari non ebbe mai la concreta chance di lottare per la corona.

Il brasiliano, in alcuni casi, fu quasi umiliato. Nel 2002, in Austria, cedette la vittoria al tedesco poco prima della linea del traguardo. Il brasiliano ha incolpato Schumacher e il suo comportamento con cui è riuscito a imporsi nel team italiano, anche per un fattore di anzianità. Il Kaiser era dotato di un talento superiore, ma anche di un potere enorme. Date una occhiata al pilota migliore di sempre della F1, secondo l’ex boss del circus.

Ferrari, l’accusa di Barrichello a Schumacher

Nel podcast Beyond the Grid, l’ex pilota di Formula 1 si è voluto liberare di qualche peso e ha parlato del rapporto con il suo ex compagno. Il nativo di San Paolo ha ammesso di aver sempre avuto un rapporto splendido con tutti i suoi compagni, creando anche legami di amicizia. Non ha mai chiesto aiuto a nessuno, ma in Ferrari si è trovato in una situazione diversa.

Barrichello e Schumacher sul podio
I successi di Barrichello e Schumacher (Ansa) allaguida.it

“Tante volte finivamo una riunione e poi ne cominciava un’altra con solo Michael lì! Mi bastava sedermi sulla sedia. A volte era come se la squadra fosse la sua“, ha spiegato Barrichello. Nel contratto non aveva clausola in merito a limiti di battaglie con il teammate, ma ha dovuto ingoiare molti bocconi amari. Il pilota ha aggiunto che ha anche rifiutato molte cose nella sua esperienza a Maranello, ma ha avuto un ruolo di primo piano nei titoli conquistati dalla Rossa.

Affermo sempre che [Michael] era migliore di me. Non lo metto in dubbio – ha confessato l’ex pilota F1 – Lui era lì prima di me, dal ’96. Ha avuto 4 anni per crescere e, naturalmente, Jean Todt lo riteneva come un figlio. Per un nuovo arrivato era difficile pretendere un po’ di libertà“. In ogni caso Rubinho è entrato nel cuore dei fan, prima di lasciare l’abitacolo al connazionale Felipe Massa nel 2006.

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