L’azienda francese Air Liquide, in funzione dei programmi di diffusione dei sistemi fuel cell, ad prevede di investire 8 miliardi di euro per la realizzazione di una produzione di idrogeno a basse emissioni di carbonio, stabilendo una capacità di elettrolisi di 3 GW entro il 2030. A titolo di confronto, la capacità complessiva installata al momento in Europa è di 1 GW.
L’azienda si è impegnata a ridurre le emissioni di CO2 del 33% entro il 2035, considerando nel loro insieme sia le emissioni dirette da risorse controllate e di proprietà dell’azienda che quelle indirette, derivanti dalla generazione di energia acquistata, per giungere alla completa neutralità del carbonio entro il 2050.
Air liquide accelera la produzione di idrogeno a basse emissioni
Air Liquide farà leva sulla cattura di CO2, accelerando la produzione di idrogeno a basse emissioni di carbonio, non soltanto attraverso l’elettrolisi, ma anche ricorrendo a materie prime rinnovabili come il biometano.
Il Gruppo si concentrerà sull’aumento dell’efficienza energetica e sul consumo di elettricità a basse emissioni di carbonio allo scopo di diminuire le proprie emissioni indirette.
“Questo piano include anche un’accelerazione nello sviluppo dell’idrogeno – si legge in una nota – per triplicare almeno il suo fatturato al fine di raggiungere più di 6 miliardi di euro entro il 2035″.
Un milione di tonnellate entro il 2024
La strategia globale dell’Unione europea sull’idrogeno punta a una capacità di elettrolisi pari a 6 GW entro il 2024, producendo fino a un milione di tonnellate di idrogeno, ed è quindi corretto presumere che Air Liquide punti a produrne circa la metà entro il 2030. La produzione globale totale di idrogeno convenzionale ammonta a circa 70 milioni di tonnellate metriche all’anno.
All’inizio di febbraio Siemens Energy e Air Liquide hanno firmato un memorandum d’intesa per accorpare le competenze nella tecnologia dell’elettrolisi. Le attività si focalizzeranno su progetti di idrogeno su scala industriale, produzione di massa di elettrolizzatori in Europa e di ricerca per co-sviluppare elettrolizzatori di prossima generazione. Le due società hanno anche chiesto di finanziare un impianto da 200 MW presso il polo chimico di Port Jerome-sur-Seine.