Un sogno che diventa realtà, nato da una collaborazione inaspettata tra il mondo dei giocattoli e quello delle auto vere.
Chi non ha mai fatto correre una macchinina Hot Wheels sul pavimento di casa? Quei piccoli bolidi colorati hanno accompagnato l’infanzia di intere generazioni, scatenando la fantasia di bambini che oggi sono diventati adulti. E alcuni di loro hanno trasformato quella passione in un lavoro vero. Come sta succedendo ora grazie a una partnership sorprendente tra Polestar, il costruttore svedese di auto elettriche, e il marchio Hot Wheels. Un’iniziativa che ha scatenato la creatività di oltre 1.200 designer in tutto il mondo, pronti a dare forma ai loro sogni automobilistici in scala ridotta.
Il contest ha risvegliato quella scintilla di magia che si accendeva quando, da piccoli, si immaginava di poter guidare davvero quei modellini. Le urla dei genitori preoccupati per i graffi sul parquet sono ormai un ricordo lontano, ma la passione per le auto in miniatura non è mai tramontata.
Il vincitore di questa sfida creativa è un designer indiano, Shashank Shekhar. La sua creazione, la Polestar TRX, è un mix audace tra SUV e pick-up che sembra uscito da un film di fantascienza. Alta da terra come un fuoristrada estremo, ma elegante come ci si aspetta da una Polestar. Sul cassone posteriore trovano posto due tavole da surf, mentre l’abitacolo è pensato per due persone immerse nella tecnologia del futuro.
Le ruote sono enormi, le protezioni sottoscocca robuste, e le linee riprendono i tratti distintivi del marchio svedese, come i fari a martello di Thor. È proprio quel tipo di auto che da bambini avremmo sognato di guidare. E ora quel sogno diventerà realtà, almeno in scala 1:64, quando nell’estate 2025 il modellino sarà disponibile nei negozi.
Sul podio sono saliti anche altri due talenti: l’italiano Powei Chen con il suo “Cyber Shaker”, una supersportiva dal design avveniristico, e il tedesco Roman Moor con la “Polestar Track Toy”, chiaramente ispirata alle auto che corrono a Le Mans.
Questa iniziativa dimostra come il mondo delle auto giocattolo possa ancora emozionare e ispirare. Non è solo un contest di design, ma un ponte tra l’immaginazione dei bambini di ieri e la creatività dei designer di oggi. È la prova che quei pomeriggi passati a giocare con le automobiline non erano tempo perso, ma forse il primo passo verso una passione che può durare tutta la vita.
E chissà che un domani qualcuno non decida di trasformare questi modellini in auto vere. Dopotutto, i sogni dei bambini hanno il potere di cambiare il mondo, anche quando crescono.