Guai in vista per chi guida con il cellulare in mano. Attivato il sistema di tracciamento. Potrebbe arrivare anche in Italia.
Il nuovo Codice della Strada approvato nel mese di novembre ha visto una stretta sotto ogni punto di vista, a partire dall’obbligo di assicurazione e targa per i monopattini come si paventava ormai da diverso tempo. Ugualmente è stata imposta tolleranza zero per chi guida sotto effetto di alcol, con sanzioni pecuniarie tra i 573 e i 6mila euro e sospensione della patente da sei mesi a due anni nei casi più gravi, estesa poi a tre anni se si è sotto effetto di droga, ma la novità più importante è un’altra e riguarda l’uso del telefono.
Se colti in flagranza, si può ricevere tra i 250 a 1000 euro di multa. Se si hanno almeno dieci punti sulla patente, questa può essere sospesa per una settimana, che diventano quindici giorni se sono meno di dieci. Nel frangente di una recidiva l’importo sale a 1.400 euro, con sospensione fino a tre mesi, oltre alla decurtazione di dieci punti. In più starebbe per essere introdotto in Italia anche un sistema di tracciamento.
La città che potrebbe fare da cavia è Milano, negli ultimi due anni protagonista di un evidente aumento del numero di incidenti con vittime pedoni e ciclisti oltre che per l’eccesso di velocità, anche per l’uso improprio del cellulare mentre si è in auto. Il dispositivo che potrebbe rivoluzionare tutto è stato sviluppato in Australia. Attraverso tale strumento è possibile identificare tutti gli smartphone nelle vicinanze mentre si sta guidando.
Tramite lo sfruttamento dell’intelligenza artificiale gli incidenti sarebbero stati ridotti del 20%. Non è comunque la prima volta che viene fatto un esperimento del genere, già in passato era stato messo in opera un sistema analogo, ma era fallito. Ora, grazie all’importante sviluppo tecnologico la risposta è stata nettamente più soddisfacente. Eppure qualcosa sta facendo storcere il naso. Come per la chiacchierata scatola nera, anche qui la questione privacy sarebbe al centro dello scena.
Tracciare i telefoni significa infatti interferire con dei dati sensibili e questo viola i principi cardine della normativa vigente. Nel Bel Paese potrebbe essere adottato in maniera più blanda, ciò che è certo che l’assessore Marco Granelli in funzione nel capoluogo lombardo farà formalmente richiesta.