La guida autonoma è uno dei grandi sogni delle aziende automobilistiche, ma gli ultimi dati sono molto preoccupanti.
Lo sviluppo tecnologico ha fatto sì che al giorno d’oggi le automobili diventassero sempre di più attente ai dettagli e alla sicurezza dei guidatori. In particolar modo la crescita costante delle automobili elettriche ha messo in evidenza come ci si possa spingere costantemente verso un netto miglioramento.
Tra le più significative novità non si può di certo non parlare della guida autonoma. Quest’ultimo infatti è un sistema che dà modo ai guidatori di poter godersi il viaggio senza nemmeno dover pensare alla strada.
Il sogno dunque dell’uomo potrebbe realizzarsi, ovvero essere trasportati sempre e comunque dal proprio veicolo, con questo che riuscirà a riconoscere la strada e i pericoli. Già oggi ci sono moltissimi sistemi che hanno facilitato e non poco la guida.
Un esempio è legato ai sistemi come il cruise control che permette di mantenere costante la velocità. Un altro esempio che spesso e volentieri ha salvato le persone da diversi incidenti è la frenata assistita in caso di ostacolo, oppure la capacità di riconoscere le linee di demarcazione delle corsie.
Tutti questi sono una serie di aiuti che hanno reso molto più facile la guida in strada da parte degli automobilisti. La guida autonoma dunque non è poi così impossibile, perché sempre più aziende stanno cercando di unire le tecnologie di tutti questi sistemi, in modo tale da poter creare un mezzo rivoluzionario. La Tesla da questo punto di vista sembra essere quella più avanti, anche se ci sono stati diversi i problemi.
Problemi per la guida autonoma: ecco in cosa pecca
Purtroppo la guida autonoma è ancora ben lontana da poter diventare uno strumento utile per tutti coloro che ogni giorno si mettono in strada con la propria auto. La motivazione è dettata dal fatto che uno studio che è stato portato avanti di recente in Gran Bretagna dal King’s College London ha fatto emergere dei dati preoccupanti.
Per prima cosa i software sono ancora troppo semplici e i riconoscimenti delle persone sono difficoltose. Vi sono infatti molte difficoltà nel riconoscere i bambini e coloro che hanno una pelle più scura rispetto a chi invece è molto chiaro di carnagione.
Lo studio ha messo in evidenza come questi software venissimo messi alla prova facendoli scansionare un totale di 8311 immagini. Vi erano un totale di 16.070 classificazioni diverse, con 20.115 classificazioni di età e anche 3.513 classificazioni per la tonalità di pelle.
Il risultato ha spiegato come i software in questione siano in grado di riconoscere solamente il 19,67% dei bambini e in media le persone che hanno una carnagione più scura sono notati nel 7,5% in meno dei casi. Dunque non ci sono dubbi sul fatto che questa intelligenza artificiale sia ancora ben lontana dal poter essere applicata su larga scala.
Al momento non vi sono invece distinzioni per quanto riguarda il sesso, con i software che sono in grado di riconoscere allo stesso modo uomini e donne, con una differenza che è solo dell’1,1%. Dalla Gran Bretagna è chiaro l’allarme di come la guida autonoma sia ancora molto deficitaria.