Ancora un richiamo per il famoso marchio; i clienti sono preoccupati, la situazione deve essere risolta il prima possibile.
I richiami ordinati dagli enti che vigilano sulla sicurezza stradale o dai marchi produttori stessi rimangono un momento di grande tensione peri proprietari delle automobili interessate: questo perché se l’azienda in quesitone non ha un sistema di recupero delle vetture che le rimette rapidamente nelle mani dei clienti o in alternativa, delle automobili di cortesia da offrire al cliente mentre ripara l’altra auto, si rischia seriamente di rimanere a piedi.
Quest’anno numerosi colossi del settore motoristico hanno dovuto ordinare richiami simili per motivi di sicurezza o anche semplicemente per rendere completamente funzionanti componenti delle loro vetture che potevano diventare un problema per i proprietari di automobili che le avevano comprate. Nessuno però finora era stato paragonabile a quello di cui stiamo per parlare.
Stavolta, c’entra l’azienda Hyundai, un nome molto noto in Italia per la produzione di citycar come la i20 o SUV come la Santa Fè che è sul mercato italiano praticamente da quando è uscita. La casa della Corea del Sud si è accorta di un problema che, purtroppo per il marchio ma soprattutto per i suoi acquirenti, sembra riguardare ben più di qualche migliaio di unità di queste macchine.
Richiamo da record
Proprio il modello che abbiamo citato prima, il SUV Hyundai Santa Fè, sarebbe al centro di un maxi richiamo che va a toccare la bellezza di 226.118 vetture in tutto, una cifra enorme che non vedevamo dai tempi in cui Tesla richiamo praticamente ogni singola vettura venduta in Cina per aggiornare il software di bordo con delle novità necessarie per rendere le auto competitive sul mercato.
Ora, il problema non riguarda esclusivamente un modello. Tra le vetture richiamate ci sono anche delle Hyundai Elantra e nello specifico, tutte le auto oggetto del richiamo ordinato dalla NHTSA sono state costruite tra il 2021 ed il 2022; il problema non è estremamente grave o pericoloso e riguarderebbe il malfunzionamento – potenziale – della telecamera posteriore della vettura, uno degli ADAS che ci assiste nelle manovre più difficili.
Magari non sarà un problema immediato come un’auto che prende fuoco o uno pneumatico che può esplodere ma resta il fatto che questo guaio viola il codice di condotta della NHTSA americana: l’articolo 111 infatti impone che tutti gli ADAS di bordo funziono a dovere, ergo, Hyundai avrà il suo bel da fare nel richiamare tutte le oltre 200mila automobili che hanno riscontrato o potrebbero riscontrare il difetto.