Pessima notizia per il mondo delle auto, con il disastro del colosso tedesco che deve far riflettere tutto il settore.
Il settore industriale è di primaria importanza nella società moderna ed è impossibile non vivere con apprensione le sorti negative di una nazione trainante per l’Europa come la Germania. Uno Stato che ha fatto della produzione automobilistica uno dei suoi principali punti di forza e sembra davvero impossibile pensare che vi possano essere dei problemi nel settore.
La notizia che ha messo in evidenza la crisi della Volkswagen, con il colosso che rischia di dover chiudere gli stabilimenti in Germania ha lasciato tutti senza parole, ma non si tratta nemmeno della notizia peggiore. Il colosso di Wolfsburg sta continuando a tenere botta e restare a galla, almeno per il momento.
Chi invece non sta riuscendo a reggersi sono tante aziende che lavorano alla produzione di accessori nel mondo dei motori. Ecco allora come da troppo tempo stanno giungendo notizie attorno alla crisi del settore e un’altra grande azienda tedesca si ritrova a dover presentare istanza di fallimento.
Si stanno moltiplicando alla velocità della luce le aziende tedesche che si trovano nelle condizioni di dover presentare i conti in Tribunale. Ora tocca alla Voit presentare istanza di fallimento in quel del Tribunale distrettuale di Saarbrucken, con la causa che sarà affidata al curatore fallimentare Martin Kaltwasser dello studio legale Liser.
Una bruttissima notizia, considerando infatti come Voit è nota come una delle più grandi realtà nel settore per le produzione di componenti per motori e trasmissioni. I suoi clienti sono tra le aziende più note nel mondo dei motori, dalla BMW alla Mercedes, senza dimenticare Audi e Volkswagen, ma la mazzata che ha portato a questa tragica situazione è probabilmente la chiusura della fabbrica di Saarlouis da parte della Ford.
I legami con loro erano molto stretti, dunque perdendo un cliente così importante ne ha risentito tutta l’azienda. Va ricordato come Voit sia un colosso che ha diverse sedi, non limitandosi dunque solo alla Germania, ma anche con degli stabilimenti che si trovano in Francia e in Polonia. In totale sono 1600 i dipendenti che lavorano in terra teutonica, ai quali ne vanno aggiunti altri 400 fuori dai confini. Insomma, una situazione molto complicata e difficile per la maggior parte dei lavoratori, complicata dalla mancata cessione, che sembrava certo, alla Chongqing Millison Technologies.