La frizione è uno dei meccanismi essenziali del cambio delle auto. Bisogna sapere come funziona ed usarla al meglio per utilizzare bene la propria autovettura e sfruttare al meglio il motore. Senza di essa è praticamente impossibile guidare, partire e regolare la velocità della vettura. È impossibile ripartire in salita, per esempio, oppure cambiare una marcia. La frizione, dunque, è un elemento essenziale di tutta l’unità motrice ed un suo malfunzionamento può far causare anche degli incidenti stradali, in quanto non permette il controllo delle cambiate. La frizione è costituita da:
• Disco: ha il compito di assorbire gli strappi del cambio;
• Spingidisco: tiene ben compresso tutto il meccanismo
A prima vista, la frizione sembra essere un congegno abbastanza semplice, eppure è un concentrato di tecnologia meccanica.

COSE DA SAPERE
• Il volano: è un disco di acciaio che accumula energia cinetica, prodotta dall’avanzamento del motore nella fasi di scoppio (fase attiva) e la restituisce durante l’aspirazione e lo scarico (fase passiva). Il volano rende il movimento estremamente fluido, con un equilibrio di tutto il sistema propulsivo.
• Lo spingidisco: nella parte interna ha una molla a diaframma che spinge verso il disco-frizione, sostenendolo. Nei motori più moderni, gli spingidisco sono diventati di importanza vitale, per la stessa sopravvivenza del disco, pena lo slittamento. La bulloneria dev’essere ben serrata e calcolata da sopportare tanti kg di spinta.

Premendo il pedale, un cuscinetto scorre in avanti, sul cambio, poi comprime la molla a diaframma e il disco della frizione è libero e non unisce più spingidisco e volano. Si cambia marcia e la molla a pressa nuovamente il disco sul volano, accoppiandosi col cambio. Un tempo, si “bruciava” la frizione. Oggi non è più così. Il problema era che il cuscinetto entrava in contatto con la molla e coloro che guidavano col piede sulla frizione consumavano il fretta lo stesso cuscinetto. Oggi, tutte le frizioni sono autoregistranti: la leva della frizione regola, da sola, la sua corsa. È buona abitudine, però, non starci sopra col piede, durante la marcia.