Oltre a sospendere i voli interni per ridurre l’impatto ambientale, la Francia prende provvedimenti sempre più stringenti in merito alla vendita di veicoli endotermici. I deputati francesi hanno approvato un articolo della legge sul clima, che introduce un divieto di vendita di autovetture nuove, con emissioni di anidride carbonica superiori ai 123 g/km di CO2. Il testo di legge non è ancora definitivo, ma è improbabile che la disposizione subisca ulteriori modifiche nelle fasi successive di approvazione parlamentare.
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Il divieto entrerà in vigore dal 1 gennaio 2030 e riguarderà tutte le vetture che emettono più di 123 g/km di CO2 nel ciclo WLTP. In caso di omologazione NEDC, il valore di riferimento scende a 95 g/km. Saranno possibili eccezioni per i veicoli destinati a specifici utilizzi, come fuoristrada per uso professionale o residenti in zone montuose. Ma queste esenzioni non potranno superare “il 5% delle vendite annuali di auto nuove entro l’orizzonte del 2030“, specifica il Ministero dei Trasporti.
Lo stop riguarda solo le auto private, mentre le vetture commerciali leggere non saranno contemplate. Ad ogni modo, pare che il destino di furgoni e camioncini sia semplicemente rimandato al 2040, quando in Francia entrerà in vigore la “Loi d’Orientation des Mobilités”(LOM). Si tratta di una legge del dicembre 2019, voluta dal Ministero della Transizione Ecologica, che stabilisce il divieto della vendita dei combustibili fossili dal 2040.
Ma gli obiettivi della Francia in fatto di green economy non finiscono qui. Pochi giorni fa, l’Assemblea Nazionale ha approvato una legge che impone alle compagnie aeree di abolire i voli interni. O meglio i voli interni che collegano due città, tra le quali esiste un’alternativa via treno, inferiore a 2 ore e 30 minuti. La legge prevede l’abolizione di diverse tratte aree, tra cui quelle che collegano Parigi a Nantes e Lione e Bordeaux.