Formula 1, dopo il GP d’Ungheria torna il Verstappen di una volta. Nonostante tutto, però, ha un grande alleato in ottica mondiale.
Il Gran premio d’Ungheria di Formula 1, nonostante la netta vittoria della McLaren, che ha realizzato una splendida doppietta davanti a Lewis Hamilton e Charles Leclerc, ha regalato uno spettacolo straordinario alla domenica. Le difficoltà della Red Bull e di Max Verstappen, che si sono ripetute anche all’Hungaroring, rendono l’assegnazione del mondiale piloti e costruttori più incerta che mai.
E a farlo, a dire il vero, ci si mette anche Verstappen stesso. Il fuoriclasse olandese, tornato il nervoso, imperfetto pilota che avevamo conosciuto prima della conquista di tre titoli iridati, si è ingaggiato – e toccato – con Lewis Hamilton per il podio.
Si è lamentato continuamente in gara con il suo ingegnere di pista Gianpiero Lambiase per la gestione della corsa e della strategia del team (venendo redarguito dallo stesso Lambiase in più di un’occasione), ma anche del contatto con Hamilton. Insomma, non il week end più semplice per super Max, che comunque ha un doppio alleato per il suo sogno mondiale… Anche se involontario.
Se mai ce ne fosse stato davvero bisogno, il GP d’Ungheria ha certificato una volta in più la bontà del progetto McLaren, assolutamente prima forza indiscussa del mondiale di Formula Uno nel 2024. Nonostante un inizio di stagione effettivamente poco convincente, infatti, il team inglese ha ottenuto dei risultati davvero straordinari a partire dal Gran Premio di Miami – prima vittoria da quella conquistata a Monza nel 2021 – per poi arrivare alla doppietta ungherese.
Con due piloti capaci di vincere, Norris a Miami e Piastri in Ungheria, il mondiale costruttori non è più così tanto un miraggio per la scuderia britannica. Quest’ultima, però, nonostante l’importante distanza da Max Verstappen, difficilmente eviterà di puntare alla conquista del titolo piloti. Norris paga quasi 80 lunghezze dal leader del campionato, tuttavia abbiamo visto quanto negli scorsi anni le cose al vertice della F1 sono cambiate rapidamente.
Ovviamente non è quello che spera accada Verstappen, che si augura già nel 2024 di laurearsi per la quarta volta in carriera campione del mondo di Formula 1. Ma come può riuscirci, se il gap di Red Bull da McLaren è così ampio, e per giunta il compagno di squadra Sergio Perez è relegato spesso alla parte bassa della griglia di partenza? Beh, per quanto paradossale, ha un doppio alleato dalla sua parte che potrebbe permetterglielo.
Abbiamo elogiato la McLaren, che lato competitività ha effettivamente fatto un grande lavoro fino ad ora. Ma la creatura del team principal Andrea Stella, lato strategia e concretezza sportiva, è ancora imperfetta. Già, perché nonostante la brutta domenica di Verstappen e della Red Bull in Ungheria, il pilota olandese è ancora saldamente in testa a un mondiale che lo vede il favorito assoluto per la conquista del successo finale.
E questo anche causa di una lucidità del team britannico, nei momenti cruciali della gara, che viene spesso meno; pensiamo alla strategia sbagliata a Silverstone o alla chiamata anticipata di Norris in Ungheria, che ha costretto il pilota inglese a far passare nuovamente in prima posizione il compagno di squadra Piastri nei giri finali. Alle strategie non perfette, poi, va aggiunto anche l’altrettanto imperfetto Lando Norris. Il pupillo di casa McLaren, nonostante le innumerevoli chance di vincere un GP post Miami, è fermo ancora a una sola vittoria quest’anno. E quel che è peggio, è che dalla corsa vinta negli Stati Uniti in poi, ha addirittura perso terreno in classifica generale da Verstappen.
Senza contare la miriade di partenze sbagliate dal nativo di Bristol, che spesso hanno coinciso con vittorie sfumate. I due alleati involontari di Verstappen per il quarto titolo mondiale tutto ancora da conquistare sono dunque la McLaren e Lando Norris. Imperfetti, poco cinici e praticamente mai concreti nei momenti cruciali della corsa.
Nonostante una vettura più performante della Red Bull, quindi, il binomio tutto inglese rischia di rimanere a secco a fine anno. In Ungheria le cose sono andate bene, ma per ribaltare la situazione serviranno molte altre prestazioni di questo calibro. Per ora, nervosismi ed errori a parte, super Max ringrazia. E forse, se dalle parti di Woking non si acquisisce un po’ di freddezza e cattiveria agonistica in più, i ringraziamenti avverranno anche al prossimo GP di Abu Dhabi (se non clamorosamente prima).