Ralf Schumacher è tornato a parlare della Formula Uno, specialmente di un argomento in particolare correlato ad essa.
La Formula Uno ha ripreso la sua marcia dopo qualche mese di pausa e dato il via alla stagione 2024. Un campionato, quello appena iniziato, che si è avviato esattamente com’era terminato nel 2023: Max Verstappen e Red Bull davanti a tutti. Così è andata in Bahrain e allo stesso modo ha proseguito in Arabia Saudita.
Sulla pista di Gedda, perlomeno, gli appassionati hanno potuto godere di una bella sorpresa: il debutto di Oliver Bearman in Ferrari e soprattutto in F1.
Il pilota inglese della Ferrari Driver Academy, chiamato in fretta e furia per sostituire Carlos Sainz (operato di appendicite), si è comportato benissimo e ha conquistato i primi punti della sua carriera davanti a niente di meno che Lando Norris e Lewis Hamilton. Una prestazione che ha stupito tutti quanti e che, soprattutto, ha dato il via a una discussione accesa su un determinato tema.
La prestazione di Oliver Bearman ha acceso un dibattito non poco notevole sul suo futuro e più in generale sulla gestione piloti in F1, di cui nelle ultime ore si è fatto promotore Ralf Schumacher. Il tedesco, ex pilota e fratello del sette volte campione del mondo Michael, ai microfoni di Sky Deutschlan ha parlato di un tema importantissimo e molto aperto su svariati fronti; ci riferiamo all’importanza di organizzare più giornate di prova per le nuovi promesse della Formula Uno, così da limitare i ‘traguardi di longevità’ all’interno della massima serie automobilistica: “Alonso ha ormai 42 anni. Non ho niente contro di lui, ma non può essere l’obiettivo della Formula 1 quello di invecchiare sempre di più. Era davvero importante che qualcuno arrivasse, venisse lanciato e ottenesse un buon risultato”.
“Tutte le squadre avevano quasi paura di assumere nuovi piloti. Speriamo che questo (debutto Bearman) porti all’ingresso di nuovi piloti. In questo momento il motorsport ha il raffreddore verso la prossima generazione, e poi avrà le tasse quando gli sponsor, gli investitori, i padri non crederanno più nel sostenere i giovani talenti perché tanto non arriveranno da nessuna parte. Stiamo parlando di enormi somme di denaro che devono tornare da qualche parte. Poi, a un certo punto, nessuno sarà più interessato. Credo che questo sia pericoloso”. Insomma, per Schumacher i giovani devono aumentare sempre di più all’interno del contesto della F1, a discapito di fuoriclasse come Alonso e Hamilton”.