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In attesa della estrema RS, Ford Focus ST si aggiorna e propone un restyling che modifica alcuni tratti del design, accompagnando rilevanti novità tecniche. La sportività targata ST, infatti, non sarà più solo a benzina, nello specifico con il 2 litri Ecoboost da 250 cavalli, ma verrà offerta anche con il turbodiesel 2.0 Tdci da 185 cavalli. E’ probabilmente questo il cambiamento più rilevante della compatta cinque porte, attesa sul mercato nei primi mesi 2015, con l’apertura degli ordini già dal prossimo autunno.
Entrambe le motorizzazioni avranno uno start&stop in grado di ridurre i consumi, che si attestano sui 4.4 litri per la ST a gasolio e 6.8 litri per la turbo benzina. A differire profondamente sono le prestazioni, com’è inevitabile quando il gap in termini di cavalli tocca quota 65. Passa da zero a cento orari in 6.5 secondi la ST da 250 cavalli, mentre la frugale turbodiesel non riesce a far meglio di 8″1. La velocità massima, invece, è di 217 orari per quest’ultima, contro i 246 della EcoBoost. Chiaramente si rivolgono a due automobilisti profondamente diversi, sapendo soddisfare una platea molto più ampia di quanto non avvenisse in passato.
La Focus ST turbodiesel si prende la rivincita sul campo della coppia motrice, cancellando la rivale a benzina: 400 Nm contro 260 tracciano tutto un altro universo nella guida, tanto da consentire una ripresa da 80 a 120 km/h in 9″7 in sesta marcia. A proposito del cambio, sarà unicamente manuale per entrambe le versioni.
Quali sono i punti in comune tra le due anime di Focus ST? Senza dubbio la caratterizzazione estetica e l’assetto.
Il restyling porta nuovi gruppi ottici anteriori, assottigliati e più convincenti per dinamismo. La calandra resta di forma trapezoidale, con maglie e cornice nera. Il paraurti, semmai, non sembra amalgamarsi al meglio su un frontale altrimenti piacevole.
I fari sono di tipo bi-xeno e adattivi, in grado cioè di adeguare potenza e angolazione a seconda della velocità, dell’incidenza dello sterzo e della vicinanza degli oggetti.
Lungo la fiancata, resistono le cinque porte: punto di forza per chi cerca una sportiva comunque versatile, inesorabile pecca per i puristi del design. I cerchi in lega da 19 pollici saranno un optional probabilmente estremo, alternativa ai comunque generosi 18″. In coda, ampio spoiler e scarico centrale.
Un importante lavoro è stato fatto sull’assetto, con molle e ammortizzatori irrigiditi rispetto alla vecchia ST; anche la logica di funzionamento del servosterzo elettrico ha subìto cambiamenti, con una nuova taratura. Stesso dicasi per l’Esp e il ripartitore elettronico della coppia, un sistema privo di un vero autobloccante che prova ad adeguare la coppia tra ciascuna ruota dell’asse anteriore.
L’opera di ritocchi mirati non ha escluso gli interni. In cima alla plancia, al centro, tre manometri riportano la pressione del turbo e dell’olio, oltre alla sua temperatura. I comandi del climatizzatore bi-zona sono davanti alla leva del cambio e poco sotto al Sync2, sigla che racchiude e spiega in un sol colpo il touchscreen 8 pollici e la gestione dell’infotainment: dal telefono all’impianto audio, fino al navigatore.
Detto di un bel volante sportivo tre razze tagliato in basso e dei sedili Recaro in svariati rivestimenti a seconda dell’allestimento, resta da aggiungere la presenza del sistema di frenata automatica, portato a un limite di 50 km/h e del Cross Traffic Alert, dispositivo che avvisa del sopraggiungere di altre vetture mentre si manovra in retromarcia per parcheggiare.