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Può un piccolo motore tre cilindri incarnare le doti di sportività e prestazione solitamente appannaggio dei grandi plurifrazionati? Ford dimostra, cronometro alla mano, che si può fare. La legge del downsing ha imposto cubature sempre più piccole, in grado di migliorare i consumi, la potenza e coppia di motori più grandi, anche su berline sulle quali sembrava un anatema. Certo, un conto solo le auto di serie, altra cosa le auto supersportive, tanto più se monoposto. Così, non ti aspetteresti di trovare una vettura spinta da un mille turbo benzina tra i migliori 11 tempi al Nurburgring.
Una Formula Ford omologata per l’utilizzo stradale è riuscita nell’impresa, mettendosi alle spalle fior di supercar: Lamborghini Aventador, Ferrari Enzo, Pagani Zonda, solo per citarne alcune. Il tempo? Sette minuti e 22 secondi, con una media di 169 km/h.
«Questo piccolo motore ha lasciato molte persone incredule», ha detto Nick Tandy, il pilota che ha ottenuto il tempo sulla Nordschleife. Oltre al riscontro del cronometro, che lascia il tempo che trova perché a essere in gioco non c’è solo la potenza ma il peso limitato della monoposto utilizzata per l’esperimento, colpisce la potenza massima che gli ingegneri Ford sono riusciti a tirar fuori dal 3 cilindri da 1 litro di cilindrata: 205 cavalli sono una soglia ragguardevole.
La velocità massima non impressiona, perché si arriva “solo” a 255 km/h, ben al di sotto delle più blasonate supercar, mentre l’accelerazione in meno di 4 secondi nello zero-cento conferma l’importanza del peso più che dei cavalli. Si prende un bel record il motore dell’anno 2012, che oltre a “fare il tempo” mantiene le doti di economicità e consumi contenuti che sono state le ragioni principali per l’impiego anche su berline importanti come la prossima Mondeo. Seppur a velocità costante, i 205 cavalli del mille turbo bevono appena 2.4 litri/100 km a 56 km/h, mentre nel ciclo autostradale, a 120 km/h, si accontenta di 5 litri, ovvero 20 km/litro.
Detto del propulsore, c’è la monoposto a meritare spazio. Non solo perché quella che era una Formula Ford da pista è stata omologata per l’impiego su strade aperte al traffico, ma anche perché potrebbe ritagliarsi un suo spazio di nicchia sul mercato. Gli inglesi sono maestri delle auto superleggere, mono o bi-posto, tutte votate alla sportività estrema e senza compromessi. I modelli in kit di montaggio, le Caterham, la Lotus Seven, volendo andare indietro con la memoria sono gli esempi più lampanti. Restando al presente, ci sono la Ariel Atom, la Bac Mono, mentre anche l’austriaca Ktm con la X-Bow è scesa nella mischia abbinando il telaio Dallara a un motore Audi.
La Formula Ford 1.0 Ecoboost avrebbe dalla sua quel motore là, sì con tanti cavalli ma anche con una cubatura non impegnativa nei costi di gestione. Quindi, perché non farci un pensierino e lanciare una serie limitata per gli appassionati duri e puri? Gli ultimi rumours lascerebbero spazio a un’ipotesi del genere, mentre all’evento di Amsterdam, il Go-Further dove sono stati lanciati modelli chiave per la casa dell’Ovale blu, sono state indicate delle cifre sul valore della Formula Ford come quella del record al Nurburgring: si resterebbe ampiamente sotto le 100 mila sterline (circa 120 mila euro; ndr).
Certo non sarebbe una supersportiva buona per chi compra Porsche o Maserati, ma il fascino della “sgraziata” monoposto è indubbio. Le modifiche per poterla far circolare su strada? Anzitutto i passaruota, poi i fari aerodinamici, con tre elementi circolari collegati al cockpit appena dietro le sospensioni a triangoli sovrapposti. Stessi due profili aerodinamici al retrotreno, per alloggiare i fari posteriori, mentre non si è potuto rinunciare nemmeno alla terza luce di stop, collocata nei finti sfoghi d’aria al centro del cofano motore.
Gomme rigorosamente omologate per l’uso su strada e un cambio 6 marce manuale completano la dotazione tecnica della Formula Ford 1.0 Ecoboost. La comprereste?