Il sogno elettrico si sta sgonfiando, mentre le classiche ibride conquistano sempre più automobilisti europei. Un cambiamento epocale.
Chi ha puntato tutto sulle auto elettriche oggi mastica amaro. Le vendite di novembre 2024 raccontano una storia che nessuno si aspettava, con numeri che fanno tremare i polsi a costruttori e concessionari. Il mercato europeo dell’auto arranca, perdendo quasi il 2% rispetto all’anno scorso.
Ma non è questa la vera sorpresa. La vera doccia fredda arriva dal mondo delle elettriche pure, quelle che dovevano rappresentare il futuro luminoso della mobilità. Le auto elettriche stanno perdendo terreno, scivolando a una quota di mercato del 15%. Un anno fa erano al 16,3%.
Sembra poco, ma è un segnale preoccupante. In Germania, il paese che doveva guidare la rivoluzione elettrica, le vendite sono crollate di oltre un quinto. In Francia va ancora peggio, con un crollo del 24,4%.
Le ibride plug-in, quelle con la spina per intenderci, non se la passano meglio. Il Belgio ha registrato un tonfo clamoroso, perdendo più della metà delle vendite. In Italia non ride nessuno, con un -31,4% che fa male al settore. La Francia segue a ruota con un -19,6%.
Ma in questo panorama grigio c’è chi brinda: le ibride tradizionali. Quelle senza spina, per capirci. Hanno conquistato un terzo del mercato e continuano a crescere come se non ci fosse un domani: +18,5% a novembre. Gli automobilisti sembrano averle scelte come il giusto compromesso tra risparmio e praticità.
Le vecchie conoscenze, benzina e diesel, continuano la loro discesa. Il diesel, che fino a qualche anno fa dominava le strade europee, oggi convince appena un acquirente su dieci. La benzina perde colpi ovunque, soprattutto in Francia dove il crollo è stato verticale: -31,5%.
Tra i mercati nazionali, la Spagna è l’unica a sorridere davvero con un +6,4%. Gli altri grandi paesi arrancano: la Francia sprofonda a -12,7%, l’Italia non fa molto meglio con -10,8%. La Germania, il gigante europeo dell’auto, resta praticamente ferma con un timidissimo +0,5%.
Guardando i primi undici mesi dell’anno, il quadro non migliora molto. Il mercato si trascina con un misero +0,4%, arrivando a 9,7 milioni di auto vendute. La Spagna continua la sua corsa solitaria (+5,1%), mentre Francia (-3,7%), Germania (-0,4%) e Italia (-0,2%) sembrano impantanate in una palude di numeri negativi.
Per chi ha investito tutto sulle elettriche, sperando in una rapida rivoluzione verde, questi numeri sono una vera delusione. Le ibride tradizionali, invece, dimostrano che a volte la via di mezzo è quella giusta. Come in una partita a scacchi, la mossa più ovvia non sempre è quella vincente.