L’Italia sta perdendo la sfida dell’auto elettrica. I soldi per le colonnine di ricarica sono svaniti nel nulla, mentre il resto del mondo va avanti spedito.
L’auto elettrica è ferma, inutile negarlo. Guardando oltre i nostri confini, il quadro è però completamente diverso. La Cina sta vivendo una vera rivoluzione: le auto elettriche stanno per superare quelle tradizionali nelle vendite. Lo stato cinese spinge forte in questa direzione, non solo con incentivi, anche con infrastrutture. Negli Stati Uniti le colonnine di ricarica sono raddoppiate in quattro anni. Numeri che fanno impressione.
Nel nostro paese la situazione è desolante, è come un cantiere abbandonato da tutti a metà dei lavori. I fondi del Pnrr avevano assegnato 640 milioni di euro per le colonnine. Ne sono stati usati solo 96. Le colonnine dovevano essere 18.000, ne avremo con fortuna 3.800. Un fallimento totale, non ci sono altre parole per descriverlo.
Tutto è iniziato male fin dal principio. Nel 2023 il ministero dell’Ambiente ha fatto il primo bando. Regole troppo complicate, nessuno si è fatto avanti. Nel 2024 altri due tentativi. Qualcosa si è mosso, però solo al Nord: Lombardia e Alto Adige hanno attirato investitori. Il Sud è rimasto al palo. In Calabria e nella provincia di Matera nessuno ha voluto investire un euro.
I numeri sono a dir poco sconfortanti. L’Italia ha 60.000 colonnine in totale. Solo il 6% sono ultra rapide. Per chi guida un’auto elettrica al Sud, ricaricare diventa un’impresa: ore e ore di attesa, come ai tempi dei primi telefoni cellulari.
Il governo ora deve decidere cosa fare di quel mezzo miliardo non speso. Le opzioni sono due: nuovo bando o dirottare i soldi su altri progetti. Intanto il tempo passa e gli altri paesi corrono.
La Cina sembra vivere nel futuro: milioni di auto elettriche, colonnine ovunque, incentivi generosi. Gli Stati Uniti non stanno a guardare: la rete di ricarica cresce ogni giorno. L’Europa si muove in ordine sparso, alcuni paesi corrono, altri arrancano.
L’Italia rischia di restare tagliata fuori da questa rivoluzione. Gli incentivi per comprare auto elettriche servono a poco se mancano le colonnine. È come avere un bellissimo smartphone senza prese elettriche per ricaricarlo. Le conseguenze sono prevedibili: sempre meno italiani sceglieranno l’auto elettrica.
La situazione ricorda quella dei primi anni di internet: chi non ha investito nelle infrastrutture è rimasto indietro per anni. Senza una rete capillare di colonnine, l’auto elettrica in Italia resterà un miraggio. Le strade italiane continueranno a essere dominate dai motori tradizionali, mentre il mondo va in un’altra direzione. Il rischio concreto è di trovarci isolati, come un’isola alla deriva, sempre piu lontana dal continente dell’innovazione.