Ecco la decisione dei vertici Fiat sulle dimensioni delle vetture, con l’intento di essere competitive ed appetibili su tutto il mercato.
Una delle decisioni prese da Stellantis, la holding automobilistica in grande difficoltà dopo i numeri dell’ultimo anno solare, per riportarsi a buoni livelli commerciali è quella di puntare forte sull’Italia e sui marchi maggiormente apprezzati sul mercato nostrano. In particolare lavorando con Fiat ad una strategia innovativa e moderna, senza abbandonare la tradizione.
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In questo contesto si inserisce perfettamente l’arrivo della Fiat Grande Panda, ovvero del restyling in versione SUV ibrido ed elettrico del noto e storico modello italiano. Non bastasse il lancio in grande stile di questa vettura innovativa, che ha già raccolto numerosi ordini sul sito ufficiale Fiat, il brand torinese sta già pensando al futuro. Infatti sono in sviluppo due nuovi modelli conosciuti al momento come Giga Panda e Fastback.
Per ora si sa poco di queste due nuove automobili, se non che la seconda dovrebbe essere proposta sul mercato brasiliano. Ma nuove indicazioni, che riguardano lo sviluppo e le strategie della Fiat, sono state fornite dal CEO Olivier François, in una recente intervista con Autocar.
Fiat, la strategia vincente passa anche dalle dimensioni
Il dirigente francese ha fatto sapere che la Giga Panda e la Fastback saranno lanciate a partire dal 2027, con uno stile simile alla Grande Panda e non dovrebbero utilizzare lo stesso nominativo, bensì si appoggeranno sulla piattaforma Smart Car di Stellantis, anche per ridurre i costi di produzione.
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Ma la cosa più interessante svelata da François è che questi futuri modelli, pur puntando a far accrescere il segmento C, non saranno più lunghi di 4,5 metri. Una misura che la Fiat non intende affatto superare, poiché vuole evitare sovrapposizioni con altri marchi all’interno del gruppo Stellantis, in particolare con le auto sfornate da Citroen, altro brand che fa parte della holding.
Zero competitività interna dunque, con Fiat che manterrà misure standard per le proprie vetture, anche per avere una riconoscibilità nello stile e nelle forme. “Sarebbe autolimitante“, come detto da François, pareggiare la lunghezza delle auto prodotte da una casa simile e sorella in questo momento storico molto delicato per il mercato europeo.
Proprio in tal senso il CEO Fiat è stato interpellato sulla vera utilità di avere così tanti marchi all’interno dello stesso gruppo, col rischio di creare automobili-copia e di non dare il giusto valore ai vari brand. Ma François ha parlato di mercato complementare e di un puzzle che dovrebbe avere bisogno di tutti i pezzi giusti per essere competitivo.