Carlos Tavares, CEO di Stellantis, ha confermato il ritorno di Fiat nel segmento B. Le indiscrezioni già girate in rete la scorsa primavera riguarda l’erede della Fiat Punto in versione elettrificata erano quindi fondate.
Resta da capire se quella che da molti viene definita appunto la futura Fiat Punto in salsa elettrica sarà una berlina compatta o un crossover.
Di certo si tratterà di una vettura lunga circa 4 metri. In quel segmento B, all’apparenza dimenticato dopo il pensionamento della Punto nel 2018.
Di fatto l’annuncio è arrivato da Tavares diffondendo il 3 agosto i risultati finanziari del primo semestre 2021. Successivamente l’amministratore delegato ha specificato che questi nuovi modelli saranno “elettrificati ed elettrici“. Strategia del resto comune a tutto il gruppo nato ad inizio anno dalla fusione tra PSA e FCA.
Ma come sarà la Fiat Punto elettrica?
Dire già oggi quale sarà lo stile della nuova Fiat Punto è chiaramente un azzardo. Ma si sa ad esempio che arriverà nel 2023 e sarà prodotta a Tychy in Polonia.
Al momento non è chiaro se almeno per i primi anni vi saranno anche versioni con motore a combustione. Questo tra l’altro non sarà l’unico modello di Fiat nel segmento B. Infatti nei prossimi anni è atteso almeno un altro modello.
Sembra invece scontata l’adozione della piattaforma CMP di origine PSA, quella delle altre piccole di Stellantis. Vedi Peugeot 208 e Opel Corsa, oltre che dei crossover Peugeot 2008, DS 3 Crossback, Opel Mokka e della compatta Citroen C4.
Carlos Tavares ha parlato anche del rapporto con i sindacati italiani. Ricordando il recente accordo per trasformare la fabbrica di Termoli in centro di produzione di batterie per veicoli elettrici, il capo di Stellantis ha dichiarato: “In Italia abbiamo avviato un dialogo costruttivo con i sindacati e quasi tutti hanno capito la portata della transizione energetica che Stellantis attraversa. Abbiamo spiegato che se manteniamo lo status quo ci mettiamo nei guai. Dobbiamo raggiungere gli obiettivi sulle emissioni di CO2“.
E ha poi aggiunto: “Se andiamo decisi e rapidi verso l’elettrificazione, i costi aumenteranno del 40%. Dovremo assorbirli entro il 2025, ma le riduzioni andranno trovate in tutti i settori. Il miglior modo di proteggere l’azienda è adattarsi alla nuova realtà. E la qualità del dialogo con i sindacati italiani è alta“.