Corea contro Italia. Hyundai i10 2014 contro Fiat Panda. Il confronto è ben più di una battaglia a colpi di numeri, motorizzazioni, allestimenti, pregi e difetti. E’ confronto su come è cambiato il mondo dell’auto. Un nome monumento, Panda, sufficiente a identificare tutto un segmento; una sigla, i10, simbolo dell’evoluzione coreana e del cambio di passo deciso marcato negli ultimi anni. Panda contro i10, la regina incontrastata delle vendite in Italia contro quella che potrà darle molti problemi nel breve periodo.
Ne hanno fatta parecchia di strada, perché la nuovissima Hyundai i10 non è nemmeno paragonabile a quella che fu la Atos, citycar decisamente cresciuta in altezza quando arrivò per la prima volta sul mercato.
Anche Panda si è evoluta con l’ultima generazione, puntando a quel generale miglioramento dei materiali e innalzamento della qualità percepita, ormai imprescindibile anche su una segmento A da battaglia, non solo votata a svolgere lo sporco lavoro in città.
Lo stile
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Evoluzione contro rivoluzione. Fiat Panda ha migliorato il design della seconda generazione, fatto prevalentemente di linee squadrate, addolcendo i tratti con la terza serie. Risultato apprezzabile, perché le bombature al punto giusto regalano un modello piacevole. Hyundai decide di percorrere un’altra strada, nonostante la prima i10 fosse tutt’altro che un progetto da buttare sotto il profilo stilistico. Era, forse, troppo strettamente legata ai concetti base della Atos, così con la i10 2014 esordisce un design di rottura. Bel profilo, slanciato, con un frontale aggressivo pur discutendo di auto da città e non certo mostri di fascino. Piacciono i gruppi ottici sagomati, meno i led diurni sopra i fendinebbia: troppo geometrica la loro forma. Promossa la griglia esagonnale, come anche il posteriore, impreziosito da nuovi gruppi ottici. Brutte, invece, le protezioni in plastica alla base delle portiere.
Tirando le somme, alla voce stile prevale, seppur di poco, la Hyundai i10: in cifre è un 7 e 1/2 contro 7.
Dimensioni e bagagliaio
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Metro alla mano si equivalgono le due citycar. In tre metri e 66 centimetri di lunghezza è concentrata l’essenza della i10, un centimetro meno per la Panda. Decisamente più bassa la coreana, sei centimetri in meno col suo metro e 49 in altezza, mentre sfoggia due centimetri in più in larghezza. Le proporzioni dicono di un baricentro più basso, ma non conta tra gli atout di una onesta cittadina. Attenzione, invece, al passo. Sono ben 8 i centimetri in più che sa offrire Hyundai i10 rispetto alla Panda e si ripercuote favorevolmente sull’abitabilità interna. Non che si stia scomodi sull’italiana – quattro adulti riescono a viaggiare senza eccessive costrizioni – ma lo spazio risulta superiore sulla coreana. Anche il bagagliaio sfoggia quei litri in più che non dispiacciono: 252 i10, 225 Panda.
Ancora una vittoria parziale per Hyundai i10, le diamo un 8 contro il 7 della Panda e una precisazione: entrambe sanno far molto meglio delle rivali del segmento A.
Motori
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Non c’è partita. Dopo le affermazioni di misura per la nuovissima coreana, tocca alla Panda riprendere (con ampio margine) terreno. Un tre cilindri aspirato da 66 cavalli e un quattro in linea 1.2 litri da 87 cavalli per Hyundai i10. Arriverà la versione gpl 1.0 sulla coreana ma a guardare le alternative assicurate dall’italiana è come confrontare una ricca gelateria artigianale con un semplice cornetto in scatola: sarà anche buono quest’ultimo, ma tutto un altro sapore il primo. Ha il suo aspirato (vecchio e lento) 1.2 litri Fire 69 cavalli, per posizionarsi in basso con il prezzo di listino, poi sfoggia il bicilindrico TwinAir 85 cavalli sia benzina che bifuel a metano; senza contare la variante gpl del 69 cavalli e il diesel Multijet 75 cavalli. Non sarà la motorizzazione più conveniente quella a gasolio, ma in casa Fiat è offerta comunque. Il vero turning point, quello che fa pendere la bilancia dalla parte della Panda è il turbo 0.9 litri: 145 Nm di coppia massima contro appena 94 la dicono lunga sulla disponibilità di spinta. I consumi dichiarati per il TwinAir sono di 4.2 litri/100 km nel ciclo misto, mentre il 3 cilindri 1.0 66 cavalli beve 4.7 litri/100 km (4.9 litri/100 km il milledue 87 cavalli).
Panda merita un bel 9, per Hyundai i10 ci limitiamo a un 6 e 1/2.
Listino prezzi
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Riesce a collocarsi più in basso offrendo di più, Hyundai i10. Da 9.850 euro, senza climatizzatore né radio, in allestimento Classic, contro i 10.400 euro della Panda 1.2 Pop. Gli altri due allestimenti previsti per Hyundai i10 sono Comfort e Style: già sul secondo troviamo climatizzatore, radio e vetri elettrici anteriori e posteriori a 11.350 euro, mentre il top è a 12.850 euro. In casa Fiat la versione più ricca, la Lounge, è collocata a 12.400 euro per la motorizzazione d’ingresso, in un confronto che prende in esame i motori base. Il delta tra allestimento d’ingresso e il più accessoriato è di 3.000 euro per la i10, ridotti a 2.000 sulla Panda. Va tenuto conto che il prezzo lancio della i10 è probabilmente più competitivo di circa 1.000 euro rispetto a quel che sarà il listino ufficiale. In ogni caso, a suo vantaggio vanno i quattro freni a disco di serie su tutte le versioni, che Panda non ha, mentre cerchi in lega e connettività bluetooth sono di serie sul top di gamma i10, contrariamente all’italiana.
Nel complesso, la vittoria va a Hyundai i10: è un 8 a 7.
Conclusioni
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Tirando le somme esclusivamente con la matematica a far da supporto, Hyundai i10 e Fiat Panda pareggiano 30 a 30. Svetta decisamente l’italiana alla voce motorizzazioni, molto più completa la sua offerta. Si prende la rivincita, invece, la nuova i10 quando si ponderano le dotazioni e il prezzo d’attacco, così come nelle dimensioni e sensazione di spazio che regala l’abitacolo. La cura realizzativa degli interni dà una impressioni diverse sulla i10 rispetto alla generazione precedente, mentre Panda costituisce la naturale evoluzione del progetto 2003. Matematica e percezioni vanno d’accordo e la scelta dell’una o dell’altra è legata a specifiche esigenze che possono far pendere l’ago della bilancia verso la Corea o verso Torino.
Il verdetto: Pareggio