La Fiat si prepara al futuro dell’automobile pensando ad un nuovo storico modello da proporre. Nessuno se lo sarebbe mai aspettato.
La Fiat cerca sempre di farsi notare sul mercato. Dopotutto, il brand di cui vi stiamo parlando è da moltissimi anni una delle aziende più importanti nell’ambito dell’automotive. Su questo non vi è alcun dubbio. Punta ad esserlo sempre di più, lavorando su modelli di un certo calibro e spessore.
Pensiamo alla 600, rivisitazione di un mezzo a dir poco iconico, ma non solo; perché il brand italiano con sede a Torino si prepara a sorprendere ancora una volta il mondo intero.
Lo farà con il nuovo monovolume; quest’ultimo nasce da uno storico modello, uno dei tanti che hanno arricchito – in un senso o in un altro – l’azienda automobilistica italiana per eccellenza. Ma cosa ci dobbiamo effettivamente aspettare? Scopriamolo, facendo uno di quei viaggi che davvero si riveleranno unici al mondo. I dettagli a riguardo sono allettanti.
Fiat 600: che cos’è, dettagli e caratteristiche
Prima di parlare del veicolo tanto atteso, mettiamoci un attimo a parlare della nuova Fiat 600. Un modello a cui è stata dedicata una vera e propria attenzione ai dettagli infase di sviluppo. Il debutto ufficiale è fissato per il 4 luglio prossimo. L’automobile in questione sarà disponibile anche in versione elettrica, oltre che a benzina, spinta da un motore da 156 Cv di potenza massima. la 600 dovrebbe detenere una lunghezza contenuta e inferiore ai 4,20 metri. Dovrebbe collocarsi in un segmento decisamente compatto. Il design è ispirato alla Jeep Avenger, con cui condivide meccanica e tecnologie.
Un dettaglio non di poco conto, visto e considerato il montante anteriore, particolare comune a tutte le nuove piccole elettriche basate sulla piattaforma e-CMP. La griglia anteriore presenta una serie di sensori Adas al centro, mentre i fendinebbia sembrano essere integrati nelle due aperture laterali. L’auto detiene doppi fari tondi, che prevedono un piccolo prolungamento di plastica laterale. Il design non si distacca molto da quello classico della famiglia 500, e in più aggiunge particolari che la rendono un’auto ancor più originale. Gli interni sono spaziosi e moderni, capaci di offrire una esperienza di guida confortevole e dinamica.
La carrozzeria è a cinque porte e la posizione di seduta è rialzata per garantiere una maggiore visibilità sulla strada. Il quadro strumenti digitale ha una forma tondeggiante. Lo schermo del sistema multimediale si integra in maniera equilibrata nella plancia e rende accessibili informazioni utili per la guida e l’intrattenimento dei passeggeri.
La scelta dei materiali e delle finiture, poi, denota una certa attenzione ai dettagli e conferisce agli interni un aspetto moderno ed elegante. Tornando alla variante elettrica, sarà equipaggiata con una batteria agli ioni di litio da 54 kWh, capace di fornire l’energia necessaria per dare potenza al motore da 156 cavalli. Sul mercato italiano, quest’automobile sarà disponibile anche in una versione dotata di motore a benzina. Non da escludere, in futuro, una variante ibrida.
Che cos’è una monovolume
Esistono vari tipi di automobile, e fra queste c’è senz’altro la monovolume. E’ dotata di una carrozzeria che presenta un unico grande spazio, nel quale sono ricavate tutte e tre le parti. Questo tipo di veicoli sono definiti anche come minivan. La concezine delle moderne monovolume risale addirittura al 1972, ed ha origini italiane. Stiamo parlando della Kar-a-sutra. Venne proposta al MoMa di New York dal designer italiano Mario Bellini. Era una monovolume squadrata, volta alla massima abitabilità, e la comunicazione fra i passeggeri col mondo esterno sarebbe dovuta avvenire grazie a diverse soluzioni estetico-strutturali; pensiamo all’ampio abitacolo, alto e largo, al pianale completamente piano e ad ampie parti vetrate.
La vettura era caratterizzata da un unico volume, che era l’abitacolo, la cui parte frontale era estremamente spiovente. da questo concept in poi, tantissime soluzioni legate alla costruzione di Bellini vennero riprese anni dopo da molti modelli giapponesi. Tuttavia, ad incarnare quasi totalmente il nuovo concetto estetico-tecnico, fu un mezzo europeo. Nei primi anni ottanta infatti arrivò il momento della Matra Espace. E’ stata più e più volte definita la prima vera monovolume moderna. Può essere considerata anche l’adattamento alla produzione in serie della Kar-a-sutra.
In ogni caso, parliamo soltanto degli ultimi anni di sviluppo. la prima di questo segmento costruita in grande serie fu infatti la Fiat 600 Multipla del ’56, piccola e originale autovettura economica che offriva sei posti su tre file, lunga tre metri e mezzo. Nel ’65 venne avviata avviata la produzione di un modello minibus, l’850 Pulmino. Negli Stati Uniti furono apprezzate molto la Space Wagon, la Toyota Tercel, la Nissan Prairie e la Honda Shuttle.
Andando ancor più indietro nel tempo, si ritiene che la prima monovolume mai costruita fu realizzata nel 1913 dal carrozziere Ercole castagna di Milano. Venne commissionata dal conte Ricotti. Quest’ultimo ne curò la progettazione, ispirandosi alla forma delle navicelle dei dirigibili. Fu costruita utilizzando un autotelaio Alfa. L’automobile in questione è adesso custodita all’interno del Museo Storico Alfa Romeo di Arese. Un’altra monovolume molto ‘anziana’ è del 1935. Si tratta della Scarab, dotata di una linea decisamente estranea ai canoni stilistici dell’epoca.
E poi arriva il momento della Multipla
La più discussa fra tutte le monovolume, non c’è dubbio. Prodotta dal 1998 al 2010, si ispirava all’antenata realizzata dal ’56 al ’67. Ha ricevuto una grandissima visibilità internazionale, tanto che nel 1999 il Museum of Modern Art di New York ha iserito la vettura nella sua mostra Different Roads come uno degli esempi delle nuove tendenze della motorizzazione di massa. Disponeva di un capiente bagagliaio (da 430 a 1300 litri), e la lunghezza era contenuta a quattro metri. Il pianale era piatto e abbastanza alto da poter ospitare le versioni BiPower, quindi le automobili funzionanti tanto a benzina quanto a metano.
Ma anche le alimentazioni sia a benzina che a GPL e quella alimentata solo a metano. La prima generazione dell’auto fu equipaggiata con una tecnologia per il controllo del motore, con quest’ultima che fu sviluppata da Magneti marelli powertrain. Era caratterizzata dall’avviamento del motore a metano. Le sospensioni anteriori, MacPherson, erano un elemento assai funzionale. Al retrotreno c’èra una sospensione a ruote indipendenti, simile a quella di molte auto derivate dalla Fiat Tipo. Uno schema sospensivo, questo, che ha permesso di ricavare molto spazio nella zona posteriore. Il serbatoio aveva una capacità di 63 litri per ogni variante mai costruita. La carrozzeria è da sempre considerata audace e particolare, con un design capace di spiccare sotto tutti i punti di vista.
Gli interni sono unici e hanno dato spesso spazio a discussionipositive e negative sulla stessa auto di cui vi parliamo. La rivista Time l’ha inserita fra le 50 auto peggiori di tutti i tempi, mentre a New York ha fatto parte addirittura di una validissima esposizione internazionale. Anche gli automobilisti e gli addetti ai lavori si sono divisi; fra chi elogiava la versatilità e la comodità del mezzo e chi, all’esatto contrario, faticava anche soltanto a guardarla. Di sicuro, e su questo non possono esserci dubbi, parliamo di uno dei veicoli più influenti del 21° secolo.
Fiat Multipla, seconda parte: ad un passo dalla rinascita
La Fiat multipla sembra sempre più vicina al ritorno. Un debutto previsto per il 2025. L’auto presenterà moltissime novità. Innanzitutto, il nome potrebbe essere lo stesso della prima discussissima generazione. Il mezzo in questione sarà basato sulla piattaforma STLA Medium. Il veicolo sarà completamente elettrico, sebbene sarà possibile vedere varianti ibride o a benzina in futuro. Si dimostrerà essere un modello di enorme rilevanza, probabilmente anche più della 600, della Panda e della Topolino. Non va infatti dimenticato quanto tale mezzo abbia fatto discutere nel periodo in cui era finito sul commercio dell’automotive.
Anche solo per questo, la seconda generazione è davvero molto attesa. Fiat sta approcciando una serie di rivoluzionari cambiamenti, e la ‘seconda parte’ della Multipla ne è l’esempio vivente. Alla quale verrà donato un nuovo design, anche se immaginiamo che tanti dettagli – piaciuti o meno – rimarranno ben saldi pure all’interno di questa vettura. Dovrebbe far parte del segmento C e avere una lunghezza di circa 4 metri. Sarà in grado di ospitare cinque passeggeri. Scartata, almeno per il momento, l’opzione a sette posti. La piattaforma che darà vita a tale mezzo sarà la modulare smart car, sviluppata per i veicoli di accesso del gruppo Stellantis.
E’ l’evoluzione di un mezzo agile e pratico, estremamente adatto per la guida urbana. Perciò, a meno di clamorosi stravolgimenti, proprio questo ci aspettiamo dalla nuova Multipla. Il rapporto qualità/prezzo sarà notevole, portando l’autovettura ad essere una delle soluzioni più convenienti in assoluto nel mercato dell’automotive. Il compito di tale mezzo sarà quello di sostituire la Fiat Tipo e la 500X, modelli di grande successo dell’azienda automobilistica con sede a Torino, il che non sarà facile.
La successione non è ancora confermata, ma l’ipotesi appena citata sta guadagnando sempre più terreno e credibilità. Si presume poi che potrebbe essere commercializzata con un nome diverso in America Latina. Il prezzo di vendita potrebbe oscillare fra i 20 e i 25mila euro. Si attendono indicazioni ufficiali entro la fine del 2023, con il 2024 che dovrebbe essere l’anno della presentazione ufficiale. L’inizio delle vendite è previsto entro gennaio 2025.