Forme futuristiche, ma forse non all’altezza dell’originale. Ecco il nome dello stravagante clone russo della FIAT Multipla.
Nell’ultimo periodo la FIAT Multipla è tornata ad essere al centro dei discorsi degli operatori del settore quale possibile nome sostitutivo per l’inedita Giga Panda ideata dal costruttore piemontese. Di certo il suo personale è stato un passato glorioso, figlio di forme e volumi ideali per le famiglie. Prodotta dal 1998 al 2010 si ispirava ad un modello con la medesima denominazione realizzato tra il 1956 e il 1967. Basata sul telaio Space Frame in alluminio aveva una particolarità.

Si tratta della struttura stessa delle monovolume e della disposizione dei sedili, sei e tutti di grandezza uguale, che consentivano di avere un ampio spazio nel bagagliaio nonostante lo spazio inferiore a quattro metri. Dotata di un quattro cilindri in linea inizialmente da 103 cv fino ad arrivare a 120 cv, era disponibile nelle versioni benzina, diesel e bifuel. Di buon successo, venne anticipata da un clone russo dalle forme futuristiche di cui si sono perse le tracce.
Quando la Lada creò l’auto simile alla FIAT Multipla, ecco la X1
Quando si parla del marchio Lada, di sovente lo si associa al fuoristrada compatto Niva. In realtà a Mosca avrebbero voluto produrre qualcosa di molto simile alla vettura italiana che abbiamo descritto e fu così che nel 1981 e nel 1982 vennero svelati al mondo due concept che hanno finito per rimanere tali: la X1 e la X2. Progettati da Patrushev, Chagin e Yartsev, si distinguevano per essere all’avanguardia e molto sviluppati sotto il profilo dell’aerodinamica.
Merito delle loro linee morbide e con poche sporgenze, impreziosite da ampie vetrate per migliorare la luminosità dell’abitacolo. Nello specifico la X1 disponeva di cinque porte e non tre come la X2, ma soprattutto godeva di una novità assoluta per l’epoca, i fari inseriti in fondo al parabrezza proprio come quelli presenti sulla FIAT. Aprendo le portiere si trovava un ambiente molto ospitale in termini di generosità, in più, la possibilità di ruotare e spostare tutti i sedili rendeva possibile la trasformazione del cockpit in un salottino.

Seppur sulla carta sembrava essere un’idea interessante, nessuno dei due modelli vide mai la luce, se non in scala 1:1 in plastilina e successivamente in scala 1:5. Il carattere troppo innovativo portò la Casa russa ad un atteggiamento più cauto e dunque a non azzardare.