Fiat, la storia non smette mai di ripetersi? La sfida più pazza dell’iconico brand piemontese, con BMW e Mercedes-Benz nel mirino: ecco tutto svelato
La storia è un continuo ripetersi. Anche dal punto di vista del mercato. Chissà se Fiat guarderà al proprio passato per trarre ulteriore ispirazione verso il futuro. Il brand piemontese sta riscoprendo molti successi del proprio curriculum, remixando e riportando in vita i modelli che hanno segnato intere generazioni di italiani. Fiat 500, Fiat Tipo, Fiat 600, a breve toccherà ancora una volta alla Fiat Panda e persino alla Fiat Multipla.
Insomma, sotto l’egida del gruppo Stellantis, il marchio della famiglia Agnelli sta avviando la propria transizione verso il futuro. La volontà di rendere tutta la gamma Fiat completamente elettrica verso il 2026 è un obiettivo concreto e i più nostalgici ci rivedono la stessa audacia dei tempi che furono. Tempi nei quali il marchio piemontese metteva nel mirino i colossi teutonici BMW e Mercedes-Benz, per sfidarli apertamente sul mercato. È il caso della ‘pazza sfida’ Fiat 130, una berlina nata per rompere le uova nel paniere alle più blasonate BMW Serie E3 e Mercedes-Benz 250 C.
Cambio a cinque marce, design elegante e fascinoso, linee pulite ed essenziali. La Fiat 130 proponeva un’alternativa interessante nel mercato automobilistico degli anni ’70. La produzione dell’ammiraglia piemontese è andata avanti dal 1969 al 1977, un periodo nel quale l’azienda di casa Agnelli non è riuscita ad ottenere i risultati sperati. La crisi petrolifera del 1973, dopotutto, lasciò strascichi pesanti anche per le compagnie automobilistiche più attrezzate e anche Fiat ne pagò lo scotto.
Un vero peccato, se si considera che Fiat 130 ha ancora una buona fetta di estimatori dalla sua. Agile e confortevole anche nei tratti guidati, la berlina piemontese era un’auto realizzata con elementi di qualità. E che era spinta da un pepato motore V6 da 3,2 litri, capace di sviluppare 165 cavalli di potenza. Non male per una vettura che superava abbondantemente i 1.600 chilogrammi di peso. Seppur abbia avuto un destino meno fortunato di quello che Fiat sperava, la 130 resta un tentativo audace e ambizioso di sfidare direttamente i colossi dell’automobilismo mondiale. Un’audacia e un’ambizione che potrebbe essere ancora una volta di ispirazione per il gruppo Stellantis, che ha in serbo un bel numero di sorprese per gli appassionati Fiat e per gli automobilisti italiani.