A Melfi la Fiat cambia registro, automobilisti in crisi, questi due modelli dismessi hanno fatto la storia. Spazio all’elettrico per la Fiat
L’industria automobilistica sta entrando probabilmente in una nuova era ed è così che anche la Fiat è costretta a restare al passo con i tempi e orientarsi verso sostenibilità ed innovazione.
Per i più nostalgici questa decisione non è forse ben vista ma da Stellantis hanno già fatto sapere che non c’è più nulla da aggiungere, a partire dal 2024 saranno due i modelli che andranno fuori produzione per far spazio ad altri veicoli tra cui un modello elettrico. Ad essere colpito dalla rivoluzione sarà lo stabilimento di Melfi, uno dei primi a subire questo processo di innovazione che durerà 5 anni e che porterà lo stabilimento a sostanziali modifiche strutturali.
Spazio all’elettrico per la Fiat, addio a 500x e alle Jeep Compass e Renegade con motore tradizionale
Stellantis ha chiaro come dovrà essere il suo futuro, un futuro dettato dalla commissione europea che prevede entro il 2035 la dismissione della produzione dei veicoli con motore termico tradizionale. La produzione del primo modello elettrico inizierà fra pochi mesi, a partire dal 2024 con un modello marchio DS, nel 2025, invece, sarà il turno della Jeep Compass elettrica e di un altro marchio DS, infine, nel 2026, si inizierà la produzione di un veicolo marchio Opel ed uno marchio Lancia, probabilmente il modello Gamma.
Un nuovo inizio, tuttavia, comporta anche una fine, in questo caso una grande fine, visto che a Melfi verrà fermata la produzione della 500x e dei modelli Jeep Compass e Jeep Renegade con motore tradizionale. Il futuro dello stabilimento sarà rappresentato dal nuovo modello della Fiat 600, ma anche dall’instaurazione di una nuova linea di produzione che riguarderà le batterie al litio dei veicoli.
La trasformazione nel settore automobilistico è sempre stata un fattore chiave, ma in questo periodo di transizione all’elettrico sembra esserlo ancora di più. L’annuncio di Stellantis segna forse la fine di un’era, ma anche l’inizio di una nuova che potrebbe portare a significativi cambiamenti, speriamo solo positivi, per un futuro più responsabile e sostenibile.
