La FIAT Grande Panda segna la fine della FIAT come l’abbiamo sempre conosciuta. Parte una nuova era per l’industria dell’auto.
Lo ammettiamo, letto così il titolo può sembrare un po’ forte, ma la verità è che la Grande Panda decreta la fine della FIAT così come l’abbiamo conosciuta quantomeno nell’ultimo ventennio. Come sappiamo tutti Stellantis è nata dalla fusione del Gruppo FCA con quello PSA ormai nel 2021, quindi ben 4 anni fa. In questo periodo di assestamento però il Gruppo ha toccato poco o niente nel Marchio torinese se non le motorizzazioni (passate tutte all’elettrico e all’ibrido) e l’apertura ad un mercato nuovo come quello delle microcar con la Topolino.
La Grande Panda però rappresenta la vera prima auto nata da zero dalla fusione tra FCA e PSA ed incorpora in pieno l’intento che ha spinto questi due colossi ad unirsi. È inutile girarci intorno, lo stanno facendo anche altri marchi e succederà ancora. Il motivo che ha spinto questi due grandi marchi a creare questa fusione è dato dal fatto che il presente e il futuro dell’automotive sta lanciando sfide molto ardue da poter sostenere da soli, con la vecchia conformazione che conoscevamo.
Siamo dinanzi ad una transizione ecologica che è costata e costerà miliardi in termini di sviluppi alle varie aziende. Gestire tutto questo insieme non solo permette alle ormai ex FCA e PSA di condividere idee, pensieri e tecnologia e quindi di abbattere questo tipo di costi, ma anche di creare pianali e vetture che possono viaggiare da un brand all’altro contendo anche i costi di produzione.
Banalmente la Grande Panda ha la meccanica condivisa con Citroen C3 e Opel Frontera e utilizza la piattaforma PSA CMP, che verrà “prestata” anche a tante altre vetture del Gruppo. Anche esteticamente è innegabile non ammettere che somigli molto alle due auto citate. Insomma ci apprestiamo a vivere un futuro dove i modelli saranno sempre più uniformati tra loro, vedremo veicoli molto simili nello stile, con la medesima meccanica e con particolari di componentistica identici.
Stellantis non è la sola che lo sta facendo, anche Renault con Dacia lo fa da tempo e l’idea di Honda e Nissan è di fare lo stesso. Volendo provare a semplificare il tutto, se un’azienda investe 1 miliardo di euro per sviluppare una determinata vettura e quel miliardo serve poi a produrre diverse vetture, naturalmente quel costo si spalma e pesa meno sulle casse dell’azienda e può produrre maggiori profitti. Staremo a vedere cosa accadrà poi in futuro.