FIAT Grande Panda ormai è pronta ad arrivare sulle nostre strade. Scopriamo i motivi che hanno spinto il marchio torinese a puntare su di lei.
FIAT Grande Panda era ed è una delle auto più attese in assoluto dell’anno. Si tratta di un crossover compatto di segmento B. Questo modello è basato sulla piattaforma PSA CMP e condivide la meccanica con la Citroen C3 di quarta generazione e l’Opel Frontera. Lo stile è retro-futuristico e pare stia già riscontrando un buon successo di pubblico. Cosa si nasconde però dietro questa vettura? Perché FIAT ha deciso di metterla in piedi?
Per prima cosa c’è banalmente un discorso economico a monte. La meccanica è condivisa con altri due modelli del Gruppo Stellantis, questo permette all’azienda di spalmare i costi di sviluppo e abbassare quelli di produzione. C’è poi la questione legata al segmento. FIAT era orfana di una vettura nel segmento B praticamente dal 2018, anno in cui era uscita fuori produzione la Punto.
La piccola FIAT Pandina: il suo destino
La Grande Panda però rappresenta anche un amo per FIAT per pescare nel mercato di coloro i quali amano i SUV, ma non possono permetterseli. Un po’ come fatto da Dacia con la Sandero Stepway e la Duster, il marchio torinese punta ad offrire un’alternativa economica di questo segmento che tanto successo ha raccolto negli ultimi anni.
Che fine farà invece la vecchia Panda, oggi denominata Pandina? La piccola di casa FIAT rimane una delle ultime utilitarie ancora in circolazione, in un mondo che ha decisamente accantonato le citycar sostituite in parte dalle minicar elettriche. Per il momento però la Pandina non si tocca, anche quest’anno ha chiuso al primo posto in Italia per vendite e quindi continuerà ad essere un punto fermo. In fondo anche in passato la Punto fu affiancata dalla Grande Punto prima di essere poi sostituita da quest’ultima dopo qualche anno. Insomma finché i dati saranno questi la piccola utilitaria di casa FIAT non si toccherà. Staremo a vedere.