[didascalia fornitore=”FCA”]Foto Archivio FCA[/didascalia]
La Fiat 600 compie gli anni: una delle icone del boom economico dell’Italia post guerra, infatti, taglia il traguardo delle 65 primavere. Presentata in anteprima per la stampa il 9 marzo, al Salone di Ginevra del 1955, la piccola berlina concepita per il popolo faceva il suo ingresso trionfale nel mondo delle quattro ruote proprio alla kermesse svizzera che già allora era considerata come uno dei principali avvenimenti motoristici internazionali. L’auto perfetta per il momento che stava vivendo l’Italia, rialzatasi ormai dalla depressione e pronta a guardare con ottimismo al futuro puntando sulla nuova Fiat 600 che, in pochi anni, diventò ufficialmente l’auto del boom economico, una vera e propria icona che ancora oggi esercita un fascino senza precedenti.
Dotata di due sole 2 portiere con cerniera posteriore ed è equipaggiata con un motore di nuova progettazione, un 4 cilindri di 633cc che eroga 21,5 CV, la Fiat 600 poteva raggiungere una velocità massima di 95km/h – così come richiesto dal presidente Vittorio Valletta che aveva specificato come la velocità non avrebbe dovuto essere inferiore agli 85 km/h -, una velocità già ottima per l’epoca. Progettata da Dante Giacosa e dal suo team, la 600 concretizza idee e progetti che già dal dopoguerra erano stati gestiti in Fiat per creare un’erede della Topolino inventando, di fatto, la categoria di quelle che oggi vengono universalmente riconosciute come utilitarie grazie a caratteristiche come comfort, economicità e semplicità. La caratteristica più rilevante per la Fiat 600 dell’epoca era la presenza di un motore bicilindrico a V accoppiato ad un cambio semiautomatico per eliminare il pedale della frizione. Un’architettura, questa, che venne però considerata troppo complessa per essere messa rapidamente a punto e che fu dunque scartata per passare al 4 cilindri in linea e cambio manuale 4 marce, con prima non sincronizzata, della 600 di produzione del 9 marzo 1955.
Una vera e propria pioniera, la Fiat 600, non solo dal punto di vista meccanico, ma anche comunicativo: furono immesse in strada carovane di auto che portavano in giro per le città il modello e, grazie alla pubblicità e alla televisione – sfruttando una serie di cortometraggi, gli italiani iniziarono a conoscere la nuova Fiat 600 che veniva venduta ad un prezzo di circa 590mila lire, una cifra abbastanza elevata per lo stipendio medio di allora ma minore rispetto alla Topolino che poteva vantare anche dimensioni minori. Così facendo la Fiat 600 entrò nell’immaginario collettivo degli italiani che premiarono l’idea avuta dalla casa torinese scegliendo la vettura che venne prodotta fino al 1969 chiudendo la sua onorata carriera con oltre due milioni e mezzo di esemplari in Italia, ai quali si aggiungono oltre due milioni fabbricati all’estero, per un totale che sfiora i cinque milioni di vendite.