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Serve molta fantasia per continuare a chiamarla Fiat 500, ma alcuni tratti ancora resistono, in quella che è l’opera di Georg Pacher, pilota scomparso un anno fa e protagonista, tra le altre categorie, nelle cronoscalate che tanti appassionati radunano in tutta Europa.
A guardarla bene, della Fiat 500 resistono i fari, parte delle portiere, il volume dell’abitacolo e i fari posteriori.
Tutto il resto è realizzato su misura, un prototipo a tutti gli effetti, con specifiche soluzioni per la carrozzeria, il telaio – in alluminio e con pannelli rivettati oltre a una struttura tubolare di irrigidimento della scocca – fino all’aerodinamica, ben rappresentata dall’enorme ala posteriore. Osservandola in video, tuttavia, si apprezza quanto sia bilanciata nonostante la cavalleria mostre e la trazione posteriore. Di esercizi estremi su base Fiat 500 ne abbiamo visti parecchi, questa riesce a essere anche guidabile.
Il motore è al posteriore ed è accreditato di 400 cavalli, ottenuti dall’unione di due quattro cilindri di derivazione motociclistica, nel dettaglio gli aspirati di Suzuki Hayabusa, collegati a quattro terminali di scarico.
Un diffusore enorme agevola livelli di carico deportante elevati, mentre il grip meccanico è assicurato da gomme extralarge.
Manca una scheda tecnica vera e propria, nonché affidabile nei numeri. Certa è, invece, l’unicità del progetto.