I clienti russi non potranno più guidare Ferrari: è questa la decisione della casa di Maranello che, in seguito al conflitto tra Russia e Ucraina, ha deciso di dire stop all’assemblaggio dei veicoli destinati al mercato russo interrompendo così la produzione e la vendita per il paese sovietico. “Data la situazione in corso, la Ferrari ha preso la decisione di sospendere la produzione di veicoli per il mercato russo fino a nuovo avviso”, – si legge nel comunicato ufficiale diffuso dalla casa automobilistica italiana – “Continuiamo a monitorare da vicino la situazione e rispetteremo sempre tutte le regole, i regolamenti e le sanzioni”.
Il gesto del Cavallino Rampante segue la decisione già presa da altre case automobilistiche che hanno deciso di fermare la produzione non vendendo più le proprie vetture in Russia. Una presa di posizione netta, chiara, precisa. Oltre a questo, poi, la Ferrari ha fatto sapere di aver avviato una raccolta fondi destinati alla Regione Emilia-Romagna che, in collaborazione con Croce Rossa e UNHCR, li impiegherà per dei progetti umanitari internazionali a sostegno dell’Ucraina e per l’accoglienza dei profughi presso il proprio territorio. Ma non è tutto: la società ha annunciato anche che saranno devoluti aiuti all’Associazione Chernobyl di Maranello, Fiorano, Formigine – ONLUS, per sopperire alle esigenze degli ucraini che verranno ospitati nell’area vicina alla sede del marchio del Cavallino Rampante.