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E’ la sigla che tradizionalmente battezza i modelli one-off, unici. Ferrari SP America, questo il nome dell’ultima nata dalla divisione Special Projects della casa di Maranello. Alla prima foto spia, passata dall'”atelier” dove si vestono le SP al web, adesso si aggiunge un set più completo, che permette di scoprirla per intero la SP America. Sotto la carrozzeria profondamente modificata trova spazio una F12 Berlinetta, con la sua configurazione motore anteriore-trazione posteriore. Stilisticamente, ne viene fuori rivoluzionata.
Anzitutto il muso, con due aperture ai lati della presa d’aria centrale, trapezoidali e non proprio un esempio di eleganza made in Maranello. La porzione inferiore della calandra è in tinta a contrasto con la carrozzeria e propone anche la parte interna bicolore.
Gruppi ottici che sono una via di mezzo tra il design della F12 e quello della California prima serie, visto il raccordo rettilineo che “chiude” la forma vagamente triangolare. Tre prese d’aria sul cofano, poi, caratterizzano pesantemente l’anteriore, anche in tal caso la perfezione e l’equilibrio della F12 Berlinetta sono solo un ricordo.
Interventi che proseguono sui passaruota, davanti ai montanti del parabrezza, senza più l’Aero Bridge e con un ampio sfogo d’aria dietro alle ruote posteriori, diviso in due da un deflettore.
La fiancata sfoggia minigonne con profilo a lama e cerchi in lega dal disegno a cinque petali. Cambia anche la porzione dietro ai finestrini, con un montante più ampio e contraddistinto da due aperture, il cui ruolo non è chiaro. Se il frontale è tutt’altro che perfetto, lo stesso non può dirsi della coda, resa accattivante e con richiami al passato. I passaruota generano un’ala di quelle che negli anni Sessanta venivano ribattezzate a papera, per il profilo particolare e simile alla coda di una papera appunto. Altra novità legata all’ala, integrata a filo della carrozzeria, riguarda i due piloncini centrali che lasciano presagire un’apertura per dare maggio carico.
I terminali di scarico sono collocati ai lati del diffusore, mentre poco più su l’intero paraurti è stato ridisegnato.
Diversi elementi contribuiscono a far pensare che sulla SP America si siano voluti ricreare alcuni tratti distintivi della 250 GTO, a partire dalle aperture sul cofano motore, gli sfoghi dietro alle ruote anteriori e la coda ad papera. Per fortuna, i capolavori restano inimitabili.
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