La Ferrari SF90 Stradale e Charles Leclerc rappresentano un binomio da sogno per gli appassionati di automobile. L’astro nascente della Formula 1 da un lato, la vettura con il primo motore ibrido montato su un modello di serie nella storia del Cavallino dall’altro. L’occasione è stata quella offerta da “Le Grand Rendez-vous”, remake di un’opera che, nel 1976, fece scalpore.
Il teatro, stavolta, non è stato quello di Parigi, ma il più suggestivo Principato di Monaco dove il giovane pilota della Ferrari, nato proprio a Montecarlo, ha girato con la SF90 Stradale sfrecciando per le stradine che conosce a memoria e che hanno fatto da palcoscenico per 65 edizioni del Gran Premio di Formula 1, quest’anno annullato a causa della pandemia. Al volante della Ferrari SF90 Stradale Leclerc ha toccato i 240 km/h sulle vie che lo hanno visto crescere, ospitando come passeggeri prima il Principe Alberto II e poi la nipote del regista, Rebecca Blanc-Lelouch.
La SF90 Stradale, insieme a Leclerc, ha così conquistato la scena del film facendo vivere emozioni che il modello interpreta perfettamente grazie al suo V8 da 1000 CV, il primo motore ibrido montato su una vettura di serie nella storia della casa. Presentata lo scorso anno e non ancora testata ufficialmente su strada, le riprese hanno fornito l’occasione per sottoporre le Ferrari a un perfetto “pressure test” nel circuito di Monaco. Un’auto, la Ferrari SF90 Stradale, che rappresenta la nuova supercar di serie della casa di Maranello: una vettura iconica, a cominciare proprio dal nome che richiama quello della monoposto di Formula 1 che ha celebrato i novanta anni della Scuderia Ferrari e che sottolinea lo stretto legame tra la tecnologia delle corse e quella delle vetture stradali. Un’accoppiata, quella formata dalla Ferrari SF90 Stradale – premiata anche con il Red Dot – e dal giovane monegasco, che risulta più vincente candidando la vettura ad essere una delle icone firmate dal Cavallino.