La nascita di una nuova Ferrari è sempre un evento, specialmente se l’esemplare in questione si rifà a un passato glorioso come la Ferrari Roma Spider, versione a cielo aperto dell’ultima nata della Casa di Maranello che interpreta in chiave moderna lo stile degli anni ’50 e ’60.
La versione scoperta della Roma, infatti, segna il ritorno del tetto rimovibile in tessuto su un modello del Cavallino a motore anteriore a distanza di 54 anni dall’ultima apparizione sulla 365 GTS4.
Un modello esclusivo e destinato a pochissimi facoltosi clienti: il prezzo, seppur non rivelato dalla Ferrari in maniera ufficiale, dovrebbe essere in linea con quella della versione coupè, in vendita per una cifra intorno ai 200 mila euro. Per quanto riguarda il motore, invece, a muovere Ferrari Roma Spider c’è il V8 biturbo. che fa parte della fsmiglia vincitrice del premio International Engine of the Year per quattro anni consecutivi e nominata nel 2018 Best engine of the last 20 years.
L’allestimento, poi, offre possibilità praticamente infinite di personalizzazione e presenta, soprattutto negli interni, il massimo che Ferrari possa offrire: la tecnologia è rappresentata dal quadro strumenti digitale e da un display centrale da 8,4” con compatibilità wireless per Apple CarPlay e Android Auto da cui si comandano le funzioni di intrattenimento e climatizzatore.
La presenza del “dual cockpit”, poi, crea quasi una divisione simmetrica dell’abitacolo metre su richiesta, si può avere anche un terzo schermo sul lato del passeggero su cui vengono proiettate le principali informazioni di guida. Infine c’è il volante, dotato di comandi a sfioramento sulle razze con un look leggermente rivisto rispetto alla Roma tradizionale, mentre il pulsante di avviamento del motore è ora retroilluminato di rosso.
Un concentrato di eleganza e stile, la nuova Ferrari Roma Spider che viene definita come una vettura 2+, ossia nata per due persone con due ulteriori posti “di fortuna” posteriori, anche se lo spazio è ridotto rispetto alla coupé da cui deriva. Gli elementi in comune con il modello senza capote ci sono tutti, con l’intera zona frontale e i gruppi ottici posteriori ereditati mentre ad essere ridisegnata è stata la coda proprio per fare spazio alla capote che può essere aperta e chiusa fino a 60 km/h in 13,5 secondi.
I tecnici Ferrari, poi, hanno raggiunto un livello di confort paragonabile a quello del tetto ripiegabile metallico precedente, riuscendo allo stesso tempo a contenere in 220 mm l’ingombro quando la capote è chiusa nel vano posteriore, così da poter offrire 255 litri di capienza del bagagliaio, ulteriormente ampliabile grazie all’apertura sul divano posteriore.
Tra le novità applicate al modello, poi, c’è il nuovo wind deflector integrato nella zona posteriore che si solleva fino a 170 km/h con un pulsante dedicato e riduce fino al 30% le turbolenze rispetto ai modelli 2+ precedenti. Fino a 100 km/h, infatti, l’ala rimane chiusa mentre sopra i 300 km/h si alza aumentando del 30% il carico con meno dell’1% di resistenza.
Come detto, sotto al cofano di Ferrari Roma Spider c’è il 3.9 V8 biturbo da 620 CV e 760 Nm, vincitore del premio “International Engine of the Year” per quattro anni consecutivi e capace di erogare l’80% della coppia già a 1.900 giri al minuto.
Per il nuovo modello, però, gli ingegneri della casa italiana hanno lavorato di fino introducendo un’evoluzione della pompa olio che consente di migliorare le prestazioni del motore nelle partenze a freddo confermando anche la tecnologia Variable Boost Management, il software sviluppato da Ferrari che varia la coppia in funzione della marcia utilizzata per dare sempre la giusta spinta con un occhio di riguardo per i consumi.
Il cambio automatico a doppia frizione a 8 rapporti, invece, ha un’architettura derivata dalla SF90 Stradale, ma è stato ulteriormente affinato riducendo gli ingombri del gruppo frizione del 20% rispetto all’unità a 7 marce impiegata in precedenza. Tutto questo si traduce in prestazioni da sportiva vera con una velocità massima di 320 km/h, uno scatto 0-100 coperto in appena 3,4 secondi che diventano 9,7 per raggiungere i 200 km/h partendo da fermo.