[didascalia fornitore=”Shutterstock”]Foto Shutterstock | di Tanase Sorin Photographer[/didascalia]
La Ferrari Purosangue deve ancora vedere la luce – con l’uscita programmata inizialmente per il 2022 – ma il SUV del Cavallino, una delle auto più attese dal mercato internazionale, rischia di veder slittare l’attivo sul mercato a causa di una disputa legale: il nome scelto dalla casa di Maranello, infatti, è già in uso presso una fondazione benefica sportiva senza scopo di lucro che ne rivendica la paternità avendo registrato la parola come marchio di abbigliamento e altri prodotti nel 2013, e aveva cercato colloqui con la casa automobilistica, ma ha poi bloccato l’immatricolazione di Ferrari per la registrazione del marchio in Europa quando non è stato possibile raggiungere un accordo.
Ferrari chiamata in Tribunale
Una questione che, il prossimo 5 marzo, verrà discussa presso il Tribunale di Bologna. Il gruppo italiano, secondo quanto riporta il Financial Times, sostiene che l’ente non abbia fatto un uso commerciale sufficiente del nome per giustificarne l’esclusività. Ma la fondazione, che afferma di aver registrato la parola come marchio di abbigliamento e altri prodotti nel 2013, ha deciso – dopo aver cercato invano, a suo dire, un dialogo con il costruttore senza raggiungere un accordo – di bloccare la registrazione del marchio da parte di Ferrari. Un procedimento che rischia di rallentare l’uscita del nuovo veicolo della casa di Maranello. Purosangue significa letteralmente “sangue puro” ed è stato scelto dalla fondazione per riflettere il suo lavoro di campagna contro il doping nello sport. Ma Purosangue è anche il nome scelto da Maranello per il primo SUV Ferrari, che sarà messo in vendita sul mercato a partire dal 2022.
Dal canto suo la Ferrari ha cercato di spostare a proprio favore l’ago della bilancio sostenendo che la registrazione dovrebbe essere rimossa a causa della mancanza di utilizzo negli ultimi cinque anni mentre l’associazione ha dalla propria parte, per provare l’attività svolta, numerose prove della sua attività, testimonianza che il nome è ben presente e che è stato utilizzato diverse volte, al contrario di quanto sostiene la casa di Maranello. Una causa che andrà sicuramente avanti e che potrebbe concludersi in un modo o nell’altro con il nuovo SUV della Rossa che, nella peggiore delle ipotesi, potrebbe essere costretto a cambiare nome.