Ferrari F250, gli appassionati non vedono l’ora di scoprire tutto sulla novità del cavallino rampante. Le foto mettono i brividi.
Ferrari si è sempre imposta, fra il ventesimo ed il ventunesimo secolo, come azienda automobilistica di spicco. Lusso, velocità, eleganza, prestazioni e unicità le caratteristiche principali di un brand semplicemente straordinario. Un’icona dell’automobile, che ancora oggi lavora senza sosta per divenire sempre più incredibile.
L’automotive di oggi e del domani rappresenta una sfida praticamente per chiunque, ma siamo certi che il cavallino rampante saprà cogliere al meglio tutte le chance di riconferma che gli capiteranno a tiro.
Una di queste, gigantesca e da non buttare, è certamente quella rappresentata dalla F250, un modello di cui finalmente possiamo vedere le foto. Adesso possiamo cercare di capire un po’ meglio come sarà fatta. Gli appassionati non vedono l’ora, chiaramente. Anche perché si tratta del diretto successore della LaFerrari.
Dici Ferrari e tutti si girano. Già, perché il marchio italiano fondato da Enzo Ferrari il 12 marzo 1947 a Maranello in provincia di Modena, è un’eccellenza mondiale. Le sue origini sportive risalgono addirittura al 1929, quindi decisamente prima della drammatica seconda guerra mondiale. Enzo Ferrari diede origine alla Scuderia Ferrari in maniera ufficiale e non ufficiosa, ma soprattutto nella maniera più indipendente possibile, soltanto dopo il secondo sanguinoso conflitto globale.
Il suo grande sogno è iniziato molti anni fa; il Drake ormai non c’è più, ma possiamo dire senza ombra di dubbio che la sua favola a quattro ruote sia stata definita egregiamente. La Ferrari oggi è un’azienda unica, resa tale anche grazie al famosissimo simbolo presente in ogni vettura del team di Maranello. Parliamo del cavallino rampante, derivato da quello usato durante la prima guerra mondiale dall’aviatore italiano Francesco Baracca. Venne ceduto a Ferrari dalla madre di Baracca. Si trattava di un portafortuna, che finì nelle mani di quel giovane sognatore modenese; presto divenne però l’emblema della sua creatura e del reparto corse più simbolico al mondo.
Oltre al cavallino, possiamo trovare uno spazio giallo. Questo fa da cornice, e ha ovviamente un significato rilevante. A sceglierlo è stato proprio il fondatore della Ferrari, e si tratta di uno dei colori dello stemma della città di Modena. Per comprendere, quantomeno in piccola parte, la grandezza della rossa, nel 2013 e nel 2014 è stata riconosciuta fra le aziende più influenti al mondo. Nel 2023, nonostante un calo di mercato dell’8%, il cavallino vale oltre sette miliardi di euro.
La Ferrari è nota come produttrice di automobili sportive di fascia alta e da competizione, e anche per la sua presenza fissa nell’automobilismo sportivo. È infatti la scuderia più titolata all’interno del mondiale di Formula Uno, dove ha conquistato quindici mondiali piloti e ben sedici costruttori.
È anche una delle più vincenti nelle competizioni per vetture Sport Prototipo e Gran Turismo; pensiamo al mondiale Sportprototipi, dove vanta tredici titoli costruttori, o al mondiale di Endurance (sei mondiali costruttori e quattro piloti). Si è inoltre affermata più volte in gare classiche come la 24 Ore di Le Mans, di Daytona e la 12 Ore di Sebring; senza dimenticare la Targa Florio, la Mille Miglia e la Carrera Panamericana.
Per quanto riguarda l’Endurance, il cavallino rampante ha fatto ritorno nel 2023, precisamente nella categoria delle hypercar. Non è arrivata ancora la vittoria, missione non poco difficile considerando la presenza delle straordinarie Toyota, tuttavia la bontà del progetto italiano è stata già ampiamente dimostrata. È difficile riscontrare realizzazioni fallaci dalle parti di Maranello, come peraltro in passato aveva ampiamente dimostrato LaFerrari.
La Ferrari LaFerrari, sportiva ad alimentazione ibrida prodotta dal 2013 al 2016, è una vettura davvero straordinaria. Erede della Ferrari Enzo, è stata presentata il 5 marzo di dieci anni fa al salone dell’automobile di Ginevra. Fu uno dei primi modelli di serie del cavallino rampante a incorporare il sistema HY-KERS, tecnologia sviluppata dalla rossa anche in F1. 499 gli esemplari venduti, e tutti prima della presentazione ufficiale. L’ultimo, il numero 500, è stato venduto successivamente.
Il ricavato è stato devoluto alle popolazioni colpite dal terremoto del Centro Italia del 2016 (sette milioni di euro). Oltre a tutto quello che abbiamo elencato, che non è sicuramente poco, va aggiunto anche il nome della vettura in questione. Fu scelto dall’allora presidente Luca Cordero di Montezemolo, ed il motivo era semplice: LaFerrari doveva incarnare in tutto e per tutto quello che era, è e sarebbe dovuta essere anche in futuro la Ferrari. Ed in effetti, per stile e prestazioni, non si può dire che non si tratti di un nome azzeccato.
La vettura monta un motore V12 in posizione centrale e capace di erogare – grazie anche ad un piccolo propulsore elettrico – quasi mille cavalli di potenza massima: 963 per la precisione. Telaio e carrozzeria sono interamente realizzati in quattro diversi tipi di fibra di carbonio e in kevlar. I freni sono realizzati in materiale composito carbo-ceramico dalla Brembo e la potenza viene gestita attraverso un cambio a doppia frizione e sette marce. I dati velocistici fanno impressione: LaFerrari può andare da o a 100 in meno di tre secondi e raggiungere la velocità massima di 350 chilometri orari.
F250, l’auto che succederà alla LaFerrari. Fino ad oggi l’avevamo vista esclusivamente camuffata e ben nascosta, anche se di recente qualche fotografia ci ha mostrato qualcosa in più di un progetto tanto misterioso quanto atteso. Gli scatti mostrati da CarBuzz hanno permesso ad appassionati e addetti ai lavori di notare in maniera più nitida e migliore alcuni fari pronti per la produzione. O, almeno, quello che sembrano essere. Con gli spoiler infatti è sempre meglio andarci piano, se non addirittura pianissimo.
Tali elementi, se confermati, comunque sorprenderebbero fino ad un certo punto. Si allineano abbastanza con la filosofia costruttiva del cavallino rampante, basti pensare alla 296 e alla SF90. L’abitacolo sembra essere pronto per la realizzazione finale, malgrado molti finti pannelli della carrozzeria attaccati. Le portiere sembrano tagliare il tetto in stile Ford GT40.
La casa costruttrice americana ha abbandonato questa soluzione a partire dal 2018, vedremo quindi se quanto adottato dalla rossa sarà reale oppure parliamo di un bluff bello e buono. Le portiere, almeno sulla carta, che tagliano in profondità il tetto sono state progettate per dare maggiore spazio ai piloti da corsa più alti. Ci possiamo quindi aspettare una soluzione che accontenti i clienti più affamati di velocità e, magari, questo potrebbe divenire un fattore capace di spingere ad una variante dedicata alla pista? Vedremo. Bisognerà capire anche se tali portiere sono state progettate per comfort o per permettere ai futuri clienti di sfoggiare lusso a non finire.
Questi non sono i soli dettagli che ci vengono in mente. Notando gli scatti, possiamo vedere anche un massiccio alettone posteriore, che è stato avvistato per la prima volta all’inizio del 2023. Pare essere un elemento fisso. Magari un’ala attiva simile a quella della Porsche GT3 RS. Potrebbe essere necessaria ad incrementare il carico aerodinamico. Magari creata per sollevarsi verticalmente in caso di frenata brusca.
Poi ci sono i doppi scarichi, che sono sicuramente falsi. E il motore? La Ferrari potrebbe abbandonare il V12 aspirato, che ha fatto le fortune di F50, Enzo e LaFerrari. Non c’è alcuna menzione di V12 ibridi plug-in, anche se la rossa ha già adottato soluzioni elettrificate, appoggiandosi su un V6 e un V8. La Ferrari F250 farà il suo debutto pubblico nel 2024, quindi c’è ancora da aspettare un po’ per scoprire più cose possibili per quanto permane l’ultima straordinaria creatura del cavallino rampante. Qualcosa siamo finalmente riusciti a scoprire, ma la nube di mistero e la nebbia che avvolgono tale progetto rimangono eccome.