E’ sufficiente un colore a creare un’edizione speciale? Al giorno d’oggi evidentemente sì, anche in una Ferrari, come se una tinta piuttosto che un’altra potessero fare la differenza in un’auto del genere (o in qualsiasi auto, se è per questo). Rassegniamoci e ammiriamo questa Ferrari F12berlinetta “rivestita” da Garage Italia Customs.
Ammiriamola perché è una Ferrari, perché esprime come sempre la tecnica sopraffina di Maranello e perché il design dei modelli firmati da Flavio Manzoni sono sempre una perfetta sintesi tra esigenze aerodinamiche ed estetica. Chi poi presta attenzione a dettagli che hanno più in comune col mondo della moda che con quello dell’auto, può sempre trovare ampia soddisfazione nelle personalizzazioni di Garage Italia Customs.
In questa occasione l’atelier di Lapo Elkann ha cambiato l’abito alla F12berlinetta, facendole indossare una livrea in nero opaco. Poi le pinze dei freni sono gialle. Praticamente le differenze sono tutte qui.
Passiamo oltre e ricordiamo le caratteristiche principali della Ferrari F12berlinetta. Questo modello rientra nella categoria delle vetture nate soprattutto come supremi veicoli di gran turismo di lusso ad alte prestazioni. Qui l’impostazione non è ispirata alla pista, poiché il motore è nel cofano anteriore.
Ma anche se non deve partecipare alle competizioni, qualsiasi Ferrari possiede dentro di sé il codice genetico delle corse. In questo caso il propulsore è del tipo più amato dai puristi, da quegli appassionati per i quali il rumore del motore è un suono del tutto equivalente ad una sinfonia musicale. Quindi è un V12, superlativo come a Maranello sanno fare da circa 70 anni.
Aspirazione rigorosamente naturale, cilindrata 6.2, sbalorditiva potenza massima di 740 cavalli alla bellezza di 8.250 giri, dove gli acuti rivaleggiano con quelli dei migliori soprani d’opera; la coppia massima di 690 Newton metri a 6.000 giri è un altro parametro stellare. Aggiungiamo il peso contenuto di 1.630 Kg, ripartito al 54% dietro e 46% davanti e possiamo comporre un quadro perfetto, un’opera d’arte.
L’elettronica più moderna è impiegata per controllare il trasferimento a terra di tutta questa potenza, in modo da trasformarla in prestazioni e non in testacoda o in fumosi quanto inutili pattinamenti. D’obbligo i freni carboceramici.
Tutto ciò si traduce in una velocità massima dichiarata dalla casa in oltre 340 Km/h e in un’accelerazione 0-100 in 3″1. Ma anche l’accelerazione 0-200 in 8″5 misura un tempo che molte auto sognerebbero solo per arrivare a 100 Km/h. Ferrari. Tutto il resto è superfluo.