Ferrari, causa milionaria ribaltata da una semplice emoji: decisione a sorpresa del Tribunale

Incredibile situazione che è accaduta attorno alla Ferrari, con la sentenza che è ribaltata per un motivo mai visto prima.

Quando si parla di automobilismo, non vi è davvero dubbio alcuno sul fatto che la Ferrari sia uno dei principali simboli nel settore, con il Cavallino Rampante che negli anni ha saputo dare vita a dei veri e propri bolidi di rara bellezza. Purtroppo anche molti che non conoscono e apprezzano il mondo dei motori acquistano modelli del genere, più per status symbol che per reale apprezzamento del marchio.

Ferrari
Ferrari, la causa è milionaria (allaguida.it)

Succede dunque che in certi casi accadano anche degli eventi a dir poco surreali, con tutto che finisce tristemente in Tribunale. Lo si vede per esempio con ciò che è accaduto in Germania, con il Tribunale di Monaco di Baviera che è dovuto intervenire al termine di un contenzioso molto particolare.

Alla base di tutto vi era una delle più grandi vetture di sempre mai progettate in casa Ferrari, ovvero la mitica SF90 Stradale. Si tratta di un bolide che si presenta agli occhi degli appassionati con una lunghezza da 471 cm, una larghezza da 197 cm e un’altezza da 119 cm. Il vero punto di forza è come sempre il suo motore da sogno, con questi che è un 8 cilindri da 3902 di cilindrata ed erogazione da 780 cavalli. Ecco dunque come sembra davvero impossibile finire in Tribunale con in ballo un’auto del genere.

Ferrari SF90 Stradale: incredibile sentenza

Il caso della Ferrari SF90 Stradale si è concretizzato con una concessionaria tedesca, con il cliente che aveva richiesto la sua vettura emiliana, con il costo dell’operazione che era di 600 mila Euro. Non certo un investimento di poco conto, dunque è anche comprensibile come ci possa essere del malumore nel caso in cui non tutto vada per il verso giusto.

Ferrari SF90 Stradale
Ferrari SF90 Stradale (Ferrari Press Media – allaguida.it)

La consegna infatti sarebbe stata prevista, secondo il contratto, nel terzo trimestre del 2021 e vi era inoltre una data limite di consegna nell’aprile del 2022. Purtroppo però la consegna è andata ancora di più per le lunghe, ma ciò che ha cambiato tutto è a settembre 2021, quando il cliente ha chiesto informazioni su WhatsApp, ricevendo come risposta il posticipo della consegna.

Il cliente a quel punto ha risposto solo con una faccina sorridente e con i denti stretti, ma al 31 maggio la sua auto non era ancora arrivata, chiedendo così la rescissione del contratto. Inizialmente si era dato ragione al venditore, ma il Tribunale Regionale Superiore di Monaco di Baviera, ha stabilito come l’emoji non fosse di assenso, dunque non era accettato il ritardo, obbligando a restituire i 110 mila Euro al cliente, più i 60 mila di Euro di personalizzazioni.

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