Se diversi secoli fa il pericolo arrivava dai Mongoli e da Gengis Khan, adesso i cinesi devono guardarsi dalla… Italia. Montano le polemiche dopo che una Ferrari 458 Italia 20th Anniversary Special Edition , in versione speciale e realizzata in soli 20 esemplari (valore stimato 950 mila dollari; ndr), è stata autorizzata dalle autorità di Nanjing a fare qualche “ciambella” sull’antica di Porta di Zhonghua – risalente al periodo Ming – nella cittadina nell’est del paese asiatico. Scopo della trovata? Quello di festeggiare (e pubblicizzare) il ventennale dello sbarco del marchio Ferrari in Cina. Un video immortala quella che, nelle intenzioni, doveva essere una celebrazione e, invece, si è trasformata in una figuraccia. La Ferrari 458 Italia è stata issata con una piattaforma per raggiungere la muraglia, poi, il via allo “spettacolo” con il compiaciuto pilota al volante che non si è minimamente preoccupato della storia che stava calpestando.
Segni indelebili quelli lasciati dalla berlinetta di Maranello, e non certo per le prestazioni mozzafiato. L’impronta incancellabile – nel vero senso della parola – è quella dei copertoni 305/30 del treno posteriore. Ci hanno provato, poi, degli addetti a ripulire quella “firma” italiana, ma non ci sono riusciti. Chissà che i cinesi non si ingegnino per farne un monumento nel monumento, di quell’impronta.
Non è un periodo particolarmente brillante per la Ferrari 458 Italia, visto che direttamente o indirettamente è protagonista delle recenti cronache motoristiche. La notizia del testacoda sulla Porta di Zhonghua arriva dopo il recente richiamo per un difetto dell’albero a camme che l’ha interessata insieme alla Ferrari California: in totale 206 vetture sulle quali intervenire. C’è da augurarsi che domenica, nel Gran Premio di Spagna, si riesca a cancellare queste due note stonate per tornare a parlare della Ferrari per i successi ottenuti.