Fernando Alonso può far valere dalla sua l’esperienza, che pochi colleghi in Formula Uno hanno. Ed è questa che gli ha permesso di fare un’osservazione particolare in merito a quanto accaduto nell’ultima gara.
Superare i 40 anni e competere ad alti livelli con la stessa grinta di un tempo non è certamente da tutti. Fernando Alonso sta invece dimostrando come questo sia possibile, a condizione ovviamente di poter contare su una monoposto che lo assista sui circuiti in cui è chiamato a gareggiare. Non a caso, non ha esitato ad accettare l’offerta dell’Aston Martin, scuderia che ha intenzione di mettere in difficoltà le avversarie più accreditate, Ferrari, Red Bull e Mercedes.
Il gap, però, rispetto ad altri team ancora persiste, almeno in alcuni circuiti e lui non lo nasconde, con la schiettezza che lo ha sempre caratterizzato. Emblematico quanto accaduto a Miami, che ha ospitato l’ultima gara.
L’esperienza può essere importante per un pilota, non solo perché gli permette di conoscere i circuiti in cui si corre e quindi di capire come affrontarli, ma anche perché sa capire quale sia il tipo di approccio giusto con la sua monoposto, in modo tale da gestire pregi e difetti. Un profilo che si addice appieno a Fernando Alonso, il veterano del Circus a maggior ragione ora che Kimi Raikkonen ha ormai appeso il casco al chiodo.
Tra i suoi punti di forza c’è la determinazione, che si rivela fondamentale quando s verificano difficoltà più o meno impreviste e diventa fondamentale trovare motivazioni anche quando non sembrano esserci.
Il pilota iberico difficilmente potrà lottare per il titolo (la Red Bull sembra essere troppo forte), ma lui ci tiene a dimostrare di poter essere un vero outsider che nessuno dovrebbe sottovalutare.
Il terzo posto ottenuto a Miami non può che essere considerato un risultato positivo per Fernando Alosno, nonostante uno come lui abbia in mente già un altro obiettivo da raggiungere: il primo posto. Se questo avvenisse, l’asturiano otterrebbe la sua 33esima vittoria in carriera, palmares che possono vantare in pochi.
C’è però un dettaglio inaspettato che ha voluto mettere in evidenza il pilota e che non può che generare stupore, ma che fa allo stesso tempo riflettere: “Non ho potuto fare nulla contro Verstappen e Perez – ha detto ai microfoni di Sky Sport -. Da dietro non c’era pressione, per questo ho vissuto un pomeriggio in solitaria. Qui dopo la curva 11, c’è un grande schermo Tv e così ho guardato un po’ la gara. È stato divertente, ma non sapevo in che posizione stesse combattendo“.
Ora non resta che migliorare ancora, le possibilità sembrano esserci tutte: “Finora è stato un inizio di stagione fantastico. Abbiamo ottenuto quattro podi nelle prime cinque gare, solo a Baku è mancato, ma per otto decimi di secondo. Non appena ci sarà la possibilità di vincere, dovremo assicurarci di essere nella posizione migliore per capitalizzare. E’ quello che stiamo facendo ora”.