Fermo amministrativo auto, quali sono i debiti che lo fanno scattare e, soprattutto, come si può intervenire per risolvere il problema.
Per chi non lo sapesse il fermo amministrativo auto è una misura cautelare che viene adottata dall’Agenzia delle Entrate Riscossione, ma non solo perché, in questo contesto, possono scendere in campo diverse autorità competenti. L’obiettivo è quello di recuperare delle somme che il contribuente non ha versato.
Il vincolo sta nel fatto che il mezzo non può essere più utilizzato fino a quando il debito non viene estinto. Purtroppo, però, un fermo amministrativo potrebbe impattare notevolmente sulla vita di chi lo riceve, per intenderci potrebbe avere problemi per andare a lavoro o per questioni legate alla famiglia o di normale quotidianità.
Molti si domandano se esistano o meno soluzioni quando scatta il fermo amministrativo. Come abbiamo già detto, la misura prevede il divieto di utilizzare il mezzo fin quando il debito non viene saldato. Le conseguenze potrebbero essere innumerevoli. Gli enti che possono richiedere il provvedimento sono l’Agenzia delle Entrate Riscossione (ex Equitalia), ma anche alcuni comuni o le regioni che possono scegliere di adottare la misura per la riscossione di tasse non pagate, come ad esempio il bollo auto o le multe stradali.
Ovviamente gli enti in questione possono procedere con un fermo amministrativo solo sui veicoli intestati al debitore. Di seguito le fasi che avvisano di un possibile fermo amministrativo:
Esistono diverse soluzioni se si vuole annullare il fermo amministrativo disposto per un determinato veicolo. Nel dettaglio, è possibile:
Se si ha l’impressione che vi sia stato un errore nella disposizione del fermo amministrativo e, dunque, si vuole indagare a fondo, è doveroso rivolgersi ad un esperto del settore che saprà indicare quali sono le strade giuste da intraprendere.