Fermo amministrativo auto, quali sono i debiti che lo fanno scattare e, soprattutto, come si può intervenire per risolvere il problema.
Per chi non lo sapesse il fermo amministrativo auto è una misura cautelare che viene adottata dall’Agenzia delle Entrate Riscossione, ma non solo perché, in questo contesto, possono scendere in campo diverse autorità competenti. L’obiettivo è quello di recuperare delle somme che il contribuente non ha versato.
Il vincolo sta nel fatto che il mezzo non può essere più utilizzato fino a quando il debito non viene estinto. Purtroppo, però, un fermo amministrativo potrebbe impattare notevolmente sulla vita di chi lo riceve, per intenderci potrebbe avere problemi per andare a lavoro o per questioni legate alla famiglia o di normale quotidianità.
Fermo amministrativo, tutto quello che c’è da sapere
Molti si domandano se esistano o meno soluzioni quando scatta il fermo amministrativo. Come abbiamo già detto, la misura prevede il divieto di utilizzare il mezzo fin quando il debito non viene saldato. Le conseguenze potrebbero essere innumerevoli. Gli enti che possono richiedere il provvedimento sono l’Agenzia delle Entrate Riscossione (ex Equitalia), ma anche alcuni comuni o le regioni che possono scegliere di adottare la misura per la riscossione di tasse non pagate, come ad esempio il bollo auto o le multe stradali.
Ovviamente gli enti in questione possono procedere con un fermo amministrativo solo sui veicoli intestati al debitore. Di seguito le fasi che avvisano di un possibile fermo amministrativo:
- Notifica della Cartella Esattoriale: Prima di procedere con il fermo, il debitore si vedrà arrivare una cartella esattoriale, in cui sarà presente l’importo da pagare. A partire da quel momento, il proprietario dell’auto avrà 60 giorni per pagare quanto dovuto o in alternativa presentare ricorso.
- Preavviso di Fermo: se il debito non è stato saldato, l’ente provvederà a mandare un avviso di fermo amministrativo. Da questo momento in poi si avranno 30 giorni per poter procedere con il pagamento.
- Infine, si passerà al fermo amministrativo, questo giungerà, quando il pagamento non è stato effettuato durante le precedenti fasi. L’ente interessato procederà avvertendo del fermo amministrativo il Pubblico Registro Automobilistico (PRA). È bene sapere che da questo momento in poi non sarà più possibile utilizzare il mezzo, fino a quando il debito non verrà saldato, ma è possibile venderlo.
Fermo amministrativo, cosa bisogna fare
Esistono diverse soluzioni se si vuole annullare il fermo amministrativo disposto per un determinato veicolo. Nel dettaglio, è possibile:
- Pagare il debito: la strada più facile da percorrere è quella di saldare il debito. La cancellazione del fermo non avverrà immediatamente, ma possono trascorrere alcuni giorni.
- Chiedere la rateizzazione del debito, se non è possibile saldare l’importo in una sola soluzione sappiate che si può richiedere la rateizzazione. L’Agenzia delle Entrate Riscossione permette di suddividere il debito, stipulando delle rate. Tutto questo consente di sbloccare il veicolo dopo il pagamento della prima rata.
- Ricorso: si può ricorrere se si pensa che il fermo applicato non sia giusto o se si pensa che ci sia stato un errore.
Se si ha l’impressione che vi sia stato un errore nella disposizione del fermo amministrativo e, dunque, si vuole indagare a fondo, è doveroso rivolgersi ad un esperto del settore che saprà indicare quali sono le strade giuste da intraprendere.