Una casa produttrice molto famosa e storica ha dovuto fermare addirittura tutte le consegne: le irregolarità risalgono perfino agli anni ottanta, è una vera tragedia.
A volte capita che un marchio abbia a che fare con un’inchiesta, un richiamo anche su larga scala o addirittura uno stop alla produzione ma ciò che sta succedendo in queste ore ad un noto marchio famoso in tutto il pianeta è davvero qualcosa che esce dall’incubo di qualsiasi businessman impegnato nel settore dell’automotive.
Proprio mentre scriviamo queste righe, la casa Toyota fa i conti con una terribile accusa: quella di aver addirittura falsificato gli importantissimi crash test di molte vetture uscite dai suoi stabilimenti e vendute in tutto il mondo. Lo scandalo è esploso con rapidità dopo indagini approfondite che hanno, per il momento, bloccato le consegne di questi modelli.
La casa coinvolta direttamente nello scandalo è di proprietà totale di Toyota cosa che rende le accuse gravi per il marchio che ha battuto più record di vendite di automobili al mondo, causando scompiglio e soprattutto paura nella dirigenza che ora dovrà spiegare la sua versione di una storia poco chiara. Ma non è finita, perchè le violazioni sarebbero avvenute per decenni.
Rischiano il bando
Le automobili prodotte dalla piccola casa Daihatsu, acquisita completamente da Toyota nel 2016 e parte quindi della grande azienda nipponica, è stata quindi accusata di essersi comportata in modo scorretto nei confronti dei clienti truccando i crash test: in particolare, su ben 64 modelli – alcuni nel listino della casa madre tra l’altro – sono state riscontrate centinaia di irregolarità anche molto gravi.
Secondo le agenzie di stampa mondiali ad essere manomesso è stato soprattutto il risultato del crash test per l’impatto laterale su almeno 88mila vetture, vendute fin dagli anni ottanta ad oggi. Chiaro che il marchio Toyota ha responsabilità diretta solo per le auto prodotte dopo la sua acquisizione. La casa giapponese Daihatsu tra l’altro non opera più in Europa dal 2013 a causa dei profitti ridotti: le vetture che ricordiamo maggiormente sono la Terios e la stramba Materia, con una forma squadrata.
Adesso le accuse vanno naturalmente formalizzate e la casa avrà modo di difendersi davanti a chi di dovere. Nel frattempo però, le consegne delle vetture con il marchio si sono fermate e la stampa nipponica attacca duramente la dirigenza, accusata di non aver mai avviato indagini per non perdere denaro e livelli di vendite.