Il numero di morti sulle nostre strade è decisamente troppo elevato, proprio per questo si è deciso di correre ai ripari. Si sta pensando all’ergastolo come sanzione per uno dei comportamenti più gravi.
Rispettare il Codice della Strada ogni volta che si viaggia sulle nostre strade (vale ovviamente anche per motociclisti, ciclisti e pedoni) è fondamentale, non solo per non incorrere in sanzioni, ma anche per non causare pericoli a se stessi e agli altri. Eppure, nonostante questo concetto sia noto a tutti, c’è ancora chi pensa di farla franca e si comporta senza pensare alle possibili conseguenze.
Non tutti, è bene precisarlo, lo fanno volontariamente. Non è così raro parcheggiare in divieto di sosta perché non si è visto il cartello o premere sul pedale dell’acceleratore se ci si rende conto di essere in ritardo, ma c’è anche chi pensa di sfidare la sorte e di non andare incontro ad alcuna conseguenza. I morti sono però decisamente troppi, proprio per questo è necessario agire e non perdere ulteriore tempo.
I morti sulle strade sono davvero troppi
I numeri sono decisamente la cartina al tornasole più chiara quando si deve analizzare un fenomeno e questo vale anche per gli incidenti che si verificano sulle nostre strade. Nonostante i ripetuti appelli alla prudenza, i sinistri restano tanti, spesso anche con vittime ed è per questo che non è più possibile stare a guardare.
Uno dei più sensibili al problema è proprio il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che ritiene indispensabile mettere in atto una riforma del Codice della Strada. “Presto porteremo le proposte in Consiglio dei ministri e in Parlamento – ha scritto sul suo profilo Twitter -. Dobbiamo fermare la tragica strage di ragazze e ragazzi sulle strade italiane. Da papà, prima ancora che da Ministro, è una mia priorità. Ne va della sicurezza e della vita di tanti”.
Il disegno di legge potrebbe essere presentato entro giugno in Consiglio dei Ministri, per poi arrivare all’entrata in vigore entro la fine dell’anno. L’idea alla base è quella di inasprire le sanzioni per alcuni dei comportamenti più scorretti e diffusi, che spesso provocano anche vittime.
Le misure allo studio
Tutti sanno come sia vietato, ma soprattutto pericoloso mettersi alla guida dopo aver bevuto, ma nonostante questo sono ancora tante le sanzioni comminate per guida in stato di ebbrezza. Ed è su questo fronte che Salvini ha intenzione di colpire maggiormente: la sua intenzione è quella di mettere in atto un “ergastolo della patente“. Non si tratta quindi di finire in carcere a vita, ma di non poter guidare più, in modo che quanto fatto sia da monito per sempre.
Questo non avverrebbe comunque in molti casi, ma per i sinistri dalle conseguenze peggiori.
Al momento l’idea di perdere punti dalla patente non sembra fare da deterrente in gado di rendere più coscienziosi gli automobilisti al volante. Si starebbe quindi pensando di rendere più complesso recuperare i punti persi, al punto tale da aumentare i punti decurtati per le irregolarità ritenute più gravi e da dover frequentare corsi sulla sicurezza stradale per poterli recuperare.
Altre novità, ma finora non ci sono molte certezze, potrebbero invece riguardare chi utilizza ciclomotori e monopattini. Si starebbe lavorando sull’idea di rendere più elevate le multe per la sosta sui marciapiedi, negli stalli per disabili senza averne diritto e in doppia fila. Per quanto riguarda i monopattini, invece, sembrano esserci pochi dubbi sull’obbligo di indossare il tasco e di dotare il mezzo di una targa, a cui si agginngerebbe l’introduzione di un limite di velocità, che non dovrebbe andare oltre i 20-25 km/h.