Il gruppo FCA è indagato per una presunta frode in commercio legata a possibili emissioni falsate su alcuni modelli. La Guardia di Finanza, infatti, ha eseguito una serie di perquisizioni in tre sedi torinesi di Fiat Chrysler nell’ambito dell’inchiesta sulle emissioni riguardanti documenti di progettazione e test su diverse tipologie di motori.
Secondo l’indagine, il gruppo FCA potrebbe, su alcuni motori, aver installato un dispositivo in grado di alterare il reale valore delle emissioni falsandone il risultato in modo così da eludere i controlli e renderli conformi alle normative dell’Unione Europea sulle norme anti inquinamento. A finire nel mirino sarebbero stati i motori 1.3 Multijet, 1.6 Multijet e 2.0 Multijet, omologati Euro 5 ed Euro 6, che equipaggiano le vetture dei brand Alfa Romeo, Fiat e Jeep.
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FCA, dal canto suo, si difende pur ammettendo i controlli: “FCA conferma che in alcune sedi europee del gruppo si sono svolti alcuni accertamenti da parte dell’autorità giudiziaria nell’ambito di una rogatoria internazionale richiesta dalla magistratura tedesca. L’azienda si è subito messa a disposizione degli inquirenti e ha fornito ampia collaborazione negli accertamenti. Fca sta esaminando i relativi atti per potere chiarire ogni eventuale richiesta da parte della magistratura” si legge in una nota. L’inchiesta, tuttavia, non coinvolgerebbe soltanto l’Italia, con le forze dell’ordine che stanno lavorando a stretto contatto con la procura di Francoforte e con le autorità svizzere.
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