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Attualità e curiosità

5 fattori che indicano che non sai parcheggiare l’auto

Parcheggiare l’auto è una delle cose fondamentali che ogni guidatore deve per forza saper fare. Proprio per questo, durante l’esame per la patente, è espressamente richiesto il parcheggio, preferibilmente in 3 sole manovre.

Nonostante questo, però, capita che ci siano automobilisti ai quali il parcheggio risulta proprio indigesto tanto da riuscire sì a parcheggiare l’auto, ma sempre in modi poco consoni o totalmente sbagliati.

Per capire se si è o meno in grado di parcheggiare esistono dei fattori, dei veri e propri indicatori, che danno la misura della capacità – o molto più spesso dell’incapacità – di parcheggiare la propria auto.

Il colpo al marciapiede

Il primo dei fattori che indicano la scarsa capacità di parcheggiare è il classico colpo al marciapiede. Chi non è in grado di effettuare una semplice manovra come un parcheggio, infatti, tende ad andare in retromarcia finché non sente l’urto del marciapiede sulla ruota posteriore.

Un chiaro fattore del fatto che non si sa parcheggiare perché bisognerebbe fermarsi prima di colpire un ostacolo, come in questo caso il marciapiede o a volte la macchina che è già parcheggiata, e poi riprendere la marcia in avanti per sistemarsi nello spazio tra due auto.

Specchietti, questi sconosciuti

Un altro chiarissimo fattore del fatto che non si sa parcheggiare è il mancato utilizzo degli specchietti, sia laterali che quello retrovisore.

Questi, infatti, diventano utilissimi in questa fase per avere un’idea chiara delle distanze sia per quanto riguarda il retrotreno, evitando così il classico “bacio” alla vettura già ferma, sia per calcolare la distanza dal marciapiede e quindi valutare quanto la propria auto sporge. Se non si usano durante la manovra il fatto di non saper parcheggiare è quasi scontato.

Distanze sbagliate

Tra gli automobilisti che non sanno parcheggiare uno degli errori più frequenti è il calcolo errato delle distanze che non consente di entrare in un parcheggio tra due auto nonostante ci fosse abbastanza spazio.

Dopo aver individuato un posto e attivato il segnalatore di direzione, è bene affiancarsi all’auto già presente nel parcheggio ponendosi davanti al posto libero a una distanza di sicurezza di 40 cm circa e in parallelo, per poi ruotare lo sterzo in direzione del lato da occupare e lasciando lentamente la frizione, in modo che lauto si sposterà così all’indietro.

Una pratica piuttosto elementare che rappresenta quasi una regola per individuare chi non sa parcheggiare.

Fare troppe manovre

Alle volte, poi, capita di riuscire sì ad entrare in un parcheggio, ma dopo aver fatto decine di manovre con il volante e infiniti avanti e indietro all’auto.

Tutto questo non serve; una volta individuato il parcheggio, infatti, bisognerebbe effettuarlo in 3 manovre fermandosi, andando indietro con la retromarcia girando il volante e poi raddrizzare l’auto per completare la manovra. Facile a dirsi, ma per qualcuno quasi impossibile a farsi.

L’agitazione non è mai una buona compagnia

Un altro tra i fattori che certificano l’incapacità di parcheggiare è senza dubbio l’agitazione. Tra gli automobilisti, infatti, c’è chi non parcheggia mai tra due auto ma solo a “spina”, evitando così il problema, ma non è questa la soluzione.

L’agitazione che prende prima di un parcheggio tra altre due auto, infatti, è il sintomo principale del fatto di non essere in grado di effettuare quella manovra.

Quindi, in questo caso, calma e relax; meglio metterci qualche secondo in più senza voler per forza strafare che forzare un parcheggio impossibile, specialmente se si è alle prime armi, e fare un giro in più in attesa di trovarne uno migliore.

Matteo Vana

Laureato in Editoria e Giornalismo, ha iniziato a muovere i primi passi con calcio e motori, due passioni delle quali ha fatto un lavoro. Pubblicista dal 2014, ama lo sport, i viaggi e i fumetti

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Matteo Vana
Tags: Auto