I nipoti di Gianni Agnelli hanno preso strade diverse anche per quanto riguarda il culto religioso. Un Elkann ha deciso di convertirsi.
Quella degli Agnelli più che una famiglia è una dinastia, fatta di parentele, affari e veleni. A guidare questa narrazione c’è un ricostruzione storica, parziale, di un famiglia allargata, divisa a volte da interessi ma anche dalla religione. Figura centrale è Donna Marella Caracciolo, nata a Firenze nel 1927, figlia di Filippo Caracciolo di Castagneto (diplomatico, erede di un antico casato napoletano), e di Margaret Clarke (statunitense dell’Illinois).

Marella Agnelli si farà ricordare per la sua eleganza. Però anche per un volto enigmatico, a tratti distaccato e impenetrabile, a tratti fragile e segnato dai dolori (primo fra tutti, la tragica morte del figlio Edoardo), capace di far intravedere i lati oscuri di una vita solo in apparenza dorata. Donna di fede cattolica, legata con suo marito Gianni alla comunità salesiana.
E tra i ricordi legati alla spiritualità dei coniugi Giovanni e Marella Agnelli ci sono anche quelli di Monsignor Franco Peradotto (sacerdote ben noto a Torino, per molti anni vicario generale della Diocesi), mediati da don Pier Giuseppe Accornero, suo biografo. “Prima della morte dell’Avvocato, donna Marella venne un domenica a Messa alla Consolata. Mentre distribuivo la Comunione le chiesi come andavano le cose (l’avvocato era gravemente malato). Con grande tristezza disse: ‘Molto male’”, come si legge sulle colonne del quotidiano Il Giornale.
Le scelti degli Elkann
Dall’unione con il marito Gianni nascono due figli: Edoardo e Margherita. Quest’ultima dal primo matrimonio con Alain Elkann partorisce tre figli: John, Lapo e Ginevra. Dal secondo matrimonio con Serge de Pahlen ha altri cinque figli: Maria, Pierre, Anna, Sophia e Tatiana. Pertanto da una parte da una parte gli Agnelli-Elkann, grande dinastia ebraico-cattolica, dall’altra gli Agnelli-de Pahlen, devoti greco-ortodossi.

John è sempre stato molto prudente sulle sue inclinazioni religiose. Ha frequentato per alcuni anni scuole cattoliche, ma la sua attenzione verso la tradizione è evidente nel nome dei suoi figli, Leone Mosè e Oceano Noah. Il Presidente della Ferrari, come sua sorella Ginevra, non si è allontanato dalle tradizioni. Le dichiarazioni di Lapo, invece, non lasciano dubbi: “Sono ebreo perchè mi sono convertito qualche anno fa”. Le vicende della famiglia piemontese oggi sono segnate da cause legali in Svizzera e dalla crisi del Gruppo Stellantis.