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Fabbriche chiuse e addio allo storico brand di auto: Stellantis ora sotto attacco

Un altro pezzo di storia industriale che salta, mentre nuovi colossi arrivano dall’Oriente, pronti a riscrivere la storia dell’automobile.

Tutto sta cambiando nel nostro paesaggio industriale. O per meglio dire, in molti casi, ex industriale. La globalizzazione prima, le delocalizzazio e poi la rivoluzion dell’auto sostenibile a zero emissioni si sono rivelate insostenibili per il tessuto industriale europeo.

Chiusura dello stabilimento – allaguida.it

Paga la Germania, come nessuno avrebbe creduto possibile. Sotto accusa Stellantis per i rallentamenti e le chiusure in Italia. Ma oggi anche la Francia non ride più. Le strade della Vandea non saranno più le stesse. Lo stabilimento Ligier di Montaigu, uno dei simboli dell’industria automobilistica locale, chiuderà i battenti dopo decenni di attività. I cancelli si chiuderanno per l’ultima volta, lasciando a casa oltre cento lavoratori in un colpo solo.

La fine di un’epoca piena di gloria

Le cifre sono impietose: 141 dipendenti a tempo indeterminato perderanno il posto. Quindici persone, niente più che una manciata di fortunati, manterranno il loro impiego. Il rappresentante sindacale Gilles Chaillou non nasconde l’amarezza per una decisione che cambierà la vita di tante famiglie.

Ligier JS50 (Ligier) allaguida.it

Dietro questa chiusura si nasconde l’ombra della Citroen Ami, piccola vettura diventata un fenomeno di mercato. Il successo della minicar targata Stellantis ha stravolto gli equilibri del settore, conquistando non solo le strade francesi. L’effetto valanga si è amplificato con l’arrivo della FIAT Topolino, mentre all’orizzonte si profila già la nuova Microlino aperta, presentata di recente a Bruxelles.

La produzione si sposterà nell’unico stabilimento rimasto, quello di Abrest, vicino Vichy. Una decisione sofferta, presa per tentare di salvare il salvabile. La nuova Ligier JS50 rappresenta l’ultima carta da giocare, una sfida diretta alla Citroen Ami per riconquistare quote di mercato.

Le strade della regione sembrano più vuote ora. Gli operai che per anni hanno varcato quei cancelli dovranno cercare nuove opportunità. Le loro storie personali si intrecciano con quella più grande di un’industria in profonda trasformazione, dove i piccoli marchi faticano a sopravvivere.

Il panorama industriale francese perde così un altro tassello storico. La chiusura dello stabilimento di Montaigu è la conseguenza dolorosa di un settore automotive sempre più polarizzato, dove sopravvivere significa confrontarsi con giganti dalle risorse quasi illimitate.

La Ligier cerca di resistere aggrappandosi all’ultimo stabilimento rimasto. Il marchio storico francese non si arrende, nonostante le difficoltà crescenti di un mercato sempre più competitivo. Il successo di una piccola nuova gloria francese è diventato la fine di un marchio storico, che sulle microcar aveva puntato tutto. Tutto si tiene, ma nel frattempo il tessuto industriale europeo si lacera un altro po’.

Antonio Pinter

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