Le auto di F1 sono le più veloci e sofisticate del mondo, ed è chiaro che risultino anche come le più costose. Ecco tutti i loro prezzi.
Quando parliamo di F1, facciamo riferimento alle vetture più tecnologiche di tutto il pianeta, che riescono a raggiungere delle prestazioni surreali, ma che, ovviamente, hanno anche dei costi assurdi. Non c’è da sorprendersi, dunque, se sono davvero pochissime le squadre in grado di essere competitive, sostenute da budget faraonici.
Nella giornata di oggi, vi porteremo alla scoperta del costo delle vetture di F1 e delle loro singole componenti, che sono davvero moltissime e che devono combinarsi al meglio tra di loro per rendere competitivo tutto il pacchetto. Siamo certi che la cifra che leggerete nelle prossime righe vi sorpenderà e non poco.
F1, ecco il prezzo delle vetture
Il prezzo delle monoposto di F1 può variare, ma è comunque pari a tanti milioni di dollari, visto che ogni singola componente ha un valore davvero indescrivibile. Partendo dall’ultima novità, ovvero quella dell’Halo che è posizionato sopra la testa dei piloti come ulteriore protezione, e che fu introdotto nel 2018, esso ha un prezzo di ben 17.000 dollari.
Stando a quelle che sono le varie indiscrezioni trovate sul web, si stima che l’ala anteriore e quella posteriore possano valere una cifra compresa tra i 150.000 ed i 200.000 mila dollari, e la cosa che spaventa è che esse si possano danneggiare anche più volte nel corso di un week-end, a causa di incidenti o guasti, per cui può anche aumentare durante le gare.
Anche le sospensioni costano tantissimo, tra i 100 ed i 150.000 dollari. Il volante è uno degli elementi che costa meno, ma siamo pur sempre tra i 50 ed i 100 mila dollari. Le monoposto di F1, in generale, sono formate da quasi 15 mila elementi differenti, che devono combinarsi alla perfezione l’un l’altro per far sì che tutto vada a meraviglia durante le corse.
Il prezzo totale di una vettura può toccare gli 8 milioni di dollari in base alle varie stime, e la gran parte della cifra è giustificata dall’elemento più complesso, vale a dire la power unit. Essa, infatti, può costare alle squadre ben 5 milioni di dollari, ma non c’è da sorprendersi visto quanto studio e progettazione c’è dietro di esse, oltre che ai sofisticati materiali che vengono usati.
Le unità propulsive sono un mix tra motore termico e parte elettrica, quest’ultima composta da MGU-H (che verrà abbandonata a partire dal 2026), MGU-K, batterie e centralina, e tutto si lega poi alla parte a combustione, composta dall’ICE, ovvero il motore termico, e la parte del turbo, ricordando che i propulsori attuali sono sovralimentati.
Insomma, le monoposto che vediamo ogni fine settimana in gara sono dei veri e propri gioielli, il cui costo è schizzato in alto a partire dal 2014, anno in cui furono introdotte le power unit. Per limitare i costi, due anni fa fu introdotto il sistema del Budget Cap, ma visto quanto accaduto con la Red Bull lo scorso anno ed i distacchi che ci sono fra le varie squadre, c’è da dire che non ha funzionato poi così bene.