I tanto temuti motori Euro 7, alla fine, non arriveranno. O meglio, nasceranno, ma l’Unione Europa verrà incontro alle case automobilistiche operative nel Vecchio continente dando ascolto alle loro richieste in merito al livello di emissioni di CO2 per lo standard di motori Euro 7.
A riferirlo è Repubblica che spiega come la bozza che dovrebbe essere licenziata il prossimo 9 novembre prevederà un quadro di riferimento analogo a quello degli Euro 6. Nessuna stretta sui limiti, quindi, con le case automobilistiche europee che non saranno più costrette ad affiancare gli investimenti nei motori a benzina a quelli nei motori elettrici.
Le motivazioni a questo dietrofront sono da ricercare principalmente nella pressione senza precedenti sulla catena di approvvigionamento e nei i problemi di accessibilità per i consumatori in un contesto di alta inflazione non sono pochi.
Una decisione che, se da un lato fa felici le case automobilistiche, dall’altro fa storcere il naso alle associazioni ambientaliste che spingevano per un’accelerazione verso le auto elettriche che, a questo punto, temono eventuali ripensamenti anche sulla data del 2035, anno nel quale dovrebbe essere fissato lo stop alle vendite di auto con motori benzina e diesel.