Tragico evento per la nota azienda, con l’esplosione della fabbrica che mette a dura prova il futuro di queste auto.
Da diversi anni a questa parte si devono fare i conti con una serie di eventi che molto spesso sono davvero tragici. Gli incendi stanno diventando sempre piĂą frequenti nel mondo delle auto e sono molti coloro che danno la colpa in modo deciso alle auto elettriche, con queste che hanno delle componenti che possono generare contatto e dunque portare a delle esplosioni.
Lo si è visto in vari casi anche con delle navi piene di vetture che dovevano essere trasportate via mare, tanto è vero che molte persone hanno una vera e propria fobia verso questi veicoli, considerati dunque come pericolosi. Per fortuna sono rarissimi i casi, ma purtroppo anche nelle fabbriche accadono certi eventi.
Le fiamme inoltre sono ancora oggi, nonostante gli enormi sviluppi che ha saputo portare avanti l’uomo a livello tecnologico, uno degli eventi naturali più difficile da poter gestire. Lo sa molto bene anche la Toyota, con il colosso nipponico che in una sua fabbrica ha dovuto fare i conti con un tragico evento.
Anche le grandi aziende si legane a delle società che producono componenti di auto e la Toyota ha da anni un rapporto di stretta collaborazione con la Chuo Spring Company. Di recente però è avvenuto un evento tragico, con la fabbrica che ha dovuto fare i conti con un’esplosione che è derivata, come sembra secondo mondo-motori.it, a un collettore di polveri.
Questo non ha portato solo alla distruzione di parte dell’edificio, con i buchi nel tetto e la distruzione delle finestre che sono ben evidenti, ma allo stesso tempo anche al ferimento di due persone e alla triste morte di un’altra. A livello di produzione, la Toyota deve fare i conti con questo evento capitato alla Chuo Spring Company e dunque dovrà rallentare il suo RAV4.
La stessa casa giapponese ha confermato lo stop alle operazioni per il SUV RAV4, con le valutazioni che ora saranno ancora più specifiche per quanto riguardano le conseguenze dell’incidente. La maggior parte delle componenti vendute negli USA, come si legge nella nota Toyota, sono di derivazioni nordamericana, ma il 20%è comunque di importazioni giapponesi. Un duro colpo per Toyota e ora si dovrà capire in che modo si riuscirà a far ripartire la Chuo Spring Company.