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Esame patente moto e scooter: come funziona e come superarlo

L’esame della patente è di rara importanza, vale lo stesso per chi vuole detenere una moto o uno scooter. Ecco i dettagli.

L’esame della patente è sempre un passo molto importante da compiere. Ci permette, se superato, di guidare in santa pace il mezzo ottenibile con il documento che andremo a conquistare dopo aver eseguito in strada – e anche in ambito teorico – tutto correttamente. Vale così per le automobili, e non è da meno per niente l’esame patente dedicato a moto e scooter.

Patente moto e scooter, tutto quello che non sai (allaguida.it – Canva)

In questo articolo cercheremo di capire come funziona e soprattutto qual è il modo migliore per superarlo, dato che pur essendo meno diffusi rispetto alle autovetture, anche i veicoli a due ruote sono molto ricercati, utilizzati e apprezzati.

Soprattutto in Italia, dove in ambito motociclistico sia da parte dei compratori che delle aziende la cultura non manca affatto. E allora adesso inizieremo ad affrontare quello che sarà un viaggio movimentato alla scoperta di un mondo all’insegna delle patenti e del loro funzionamento effettivo.

Patente moto e scooter: quello che non sai sui documenti delle due ruote

Prima di tutto, è certamente bene fare un ripasso su tutte le patenti esistenti attualmente nonché legate al mondo delle due ruote. A partire dalla AM. Il tanto decantato patentino, disponibile a chi ha compiuto almeno 14 anni. Prevede un esame teorico da trenta domande, mentre la pratica è distribuita in due fasi; nella prima solitamente si affronta un’area attrezzata con i birilli, mentre nella seconda si svolge su di un tratto stradale normale. Per quanto permane la patente A1, è necessario aver compiuto sedici anni.

Patente a due ruote, novità e non solo (allaguida.it – Canva)

Sempre 30 domande per la teoria, mentre per quanto riguarda la pratica viene richiesto l’uso di una moto dotata di una cilindrata non inferiore a 120 centimetri cubi. La potenza non deve essere superiora gli 11 kW. L’esame richiede casco integrale e tutte le protezioni previste quali guanti, ginocchiere, gomitier e eanche scarpe adatte.

Arriviamo poi alla A2. Per raggiungere quest’ultima, è necessario essere maggiorenni e presentarsi all’esame pratico con una moto o uno scooter che abbia una cilindrata di almeno 400 cc. La potnza, invece, deve essere compresa fra i 25 e i 35 kW. L’ultima patente ottenibile viene definita A. Bisogna attendere i vent’anni di età per ottenerla – o tentare di farlo – ed avere la A2 da almeno un paio d’anni. In caso contrario, invece, bisognerà aspettare il compimento dei 24 anni. All’esame pratico, comunque, è molto importante presentarsi con tanto di foglio rosa, carta d’identità, altra patente eventualmente posseduta e documenti vari della moto.

E’ cambiato qualcosa di recente?

Quasi un anno fa era stato scelto però di cambiare qualcosa in proposito alle patenti di moto e scooter. Parliamo di un upgradoe alla patente successiva che potrebbe avvenire senza acun esame pratico o teorico. Chi ha una patente A1 o A2, infatti, dopo due anni potrà ottenere la A2 o la A3 senza alcun esame da conseguire.

Basterà semplicemente prendere parte ad un corso pratico in autoscuola dalla durata di sette ore e certificato dall’autoscuola stessa. Diciamo ‘dovrebbe’ perché per far sì che tutto venga messo in atto bisogna attendere il decreto attuativo che disciplini tutti gli aspetti tecnici della questione. Tale misura comunque mira ad alleggerire il carico di lavoro delle motorizzazioni, dato che gli uffici soffrono decisamente la carenza di personale dovuta all’emergenza sanitaria legata al Coronavirus. I costi comunque dovrebbero rimanere invariati: circa 300 euro.

Patente moto e scooter: abbigliamento ed esami pratici

Come stavamo dicendo precedentemente, l’abbigliamento è molto importante per prendere parte agli esami della patente di moto e scooter. Adesso vedreno cosa è veramente importante per la normativa in merita che gli esaminandi indossino in maniera obbligatoria:

  • casco integrale
  • guanti
  • giacca con protezione per gomiti e spalle
  • scarpe chiuse
  • pantaloni lunghi
  • protezioni per le ginocchia
  • paraschiena integrato nel giubbotto o separatp, quest’ultimo da mettere sotto il giubbotto e da indossare sopra la maglia

Arrivando all’esame, poi, non basterà dimostrare di saperci fare alla guida della moto o dello scooter. Il candidato dovrà dimostrare di essere perfettamente in grado di riconoscere:

  • saper valutare la condizione degli pneumatici
  • freni
  • sterzo
  • interruttore di emergenza, se presente
  • catena
  • livelli dell’olio
  • luci
  • catadiottri
  • indicatori di direzione
  • dispositivi di segnalazione acustica
  • saper mettere e togliere la moto dal cavalletto
Patente moto e scooter (allaguida.it – Canva)

PRIMO ESAME, PARTE UNO: gli esami pratici, come detto in precedenza, si dividono in due parti. La prima prevede una sorta di sfida tra i birilli, che non è scontato venga superata. C’è bisogno di avere molta attenzione alla guida, ma soprattutto equilibrio. Non è stato fatto abbastanza, e di conseguenza avviene la bocciatura, se:

  • si tocca o si salta un cono
  • si esce dal percorso
  • si mette un piede a terra
  • si guida in modo irregolare
  • si completa il percorso in meno di 15 secondi

PRIMO ESAME, PARTE DUE: anche questa prova non va affatto sottovalutata, perché esattamente come nella prima ci vuole estrema attenzione. Del resto, l’errore è dietro l’angolo. La bocciatura avviene se:

  • si tocca o si salta un cono
  • si esce dal percorso
  • si mette un piede a terra
  • si guida in maniera irregolare
  • si completa l’esercizio in più di 25 secondi

PROVA SU STRADA: le prove tra i birilli sono ostiche, ma mai ovviamente come superare l’esame stradale vero e proprio. Bisogna infatti, in questo caso, dimostrare di conoscere e conseguentamente rispettare ogni norma di circolazione, ma anche saper eseguire correttamente le più classiche manovre di guida:

  • pensiamo alla partenza da fermo in un parcheggio o dopo un arresto nel traffico, magari anche uscendo da una strada secondaria;
  • può sembrare banale, ma la guida su strada dritta è assai monitorata, perché gli esaminatori possono valutare il comportamento del motociclista rispetto agli altri veicoli;
  • la guida in curva;
  • gli incroci;
  • cambiamento di direzione;
  • ingresso/uscita dall’autostrada, ingresso o uscita mediante corsia di accelerazione;
  • sorpasso di altri veicoli e/o superamento di ostacoli;
  • elementi e caratteristiche stradali speciali, che possono minare sicurezza e attenzione del guidatore;
  • rotonde, passaggi a livello e fermate di autobus/tram;
  • attraversamenti pedonali e guida su lunghe salite/discese;
  • gallerie;
  • rispetto delle precauzioni varie nello scendere dal veicolo.

Esame: quanto dura e quale moto usare

Ma quanto dura l’esame pratico delle due ruote? I tempi per effettuare le prove sono rilevati con cronometri forniti agli esaminatori della motorizzazione. Vengono rilevati esclusivamente al secondo, e non si tiene conto né di decimi e tantomeno di centesimi. E’ previsto un tempo medio per effettuare la prova pratica, che è di circa trenta minuti per ciascun candidato.

Patente, tutte quelle a due ruote: come funzionano (allaguida.it – Canva)

Per quanto riguarda la motocicletta da utilizzare, è sempre un bel dilemma per tanti potenziali patentati. Anche perché la risposta non è affatto scontata. Se il veicolo è di vostra proprietà non ci sono problemi, ma se ad esempio vi è stato prestato allora il concetto cambia radicalmente. Dovete infatti presentare un’autocertificazione firmata da chi detiene la due ruote.

All’interno ci deve essere scritto che deve essere usata per l’esame. In caso di noleggio, dovete presentare quello che viene definito come contratto di noleggio. Comunque, se fate l’esame con un’autoscuola e non da privatista, beh, vi evitate tutte queste questioni.

Christian Camberini

Nato il 28 settembre a Cecina (Livorno), amo imparare, sperimentare e testarmi costantemente. Sono un sognatore. Mi piace scrivere di qualunque cosa, perché posso trasmettermi e trasmettere quello che mi piace fare. Per me non c’è testo che non si possa scrivere, perché come in ogni cosa, quando c’è volontà e passione, tutto si può fare e tutto è possibile.

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Christian Camberini