La situazione in casa Stellantis si fa sempre più preoccupante e ora Elon Musk ha in mente di concludere un acquisizione.
Se c’è un marchio automobilistico che in questi ultimi anni è esploso per quanto riguarda le vendite, quello è sicuramente Tesla. Il colosso a stelle e strisce si è infatti messo in luce con la produzione di una serie di eccezionali vetture elettriche di ottima caratura, con il loro grande punto di forza che è sempre stata l’eleganza e la comodità.
Non si deve inoltre dimenticare come Elon Musk sia stato in grado di capire come anche le auto elettriche avrebbero potuto rappresentare un valore aggiunto per la categoria delle berline, con queste vetture che dunque potevano anche essere Premium. Non solo utilitarie dunque, dove i leader mondiali si trovano in casa Stellantis.
Il Gruppo però, nel momento in cui ha dovuto iniziare a produrre in modo deciso sull’elettrico, ha riscontrato qualche problema. La crisi finanziaria globale del settore ha colpito dunque anche Stellantis, con John Elkann che dunque si trova nelle condizioni di dover valutare anche la cessione di uno dei suoi più grandi colossi, con Musk che non vede l’ora di mettervi le mani sopra.
Non è stato di certo semplice per Stellantis privarsi di Comau, una fabbrica che si è specializzata nella robotica e nell’automazione industriale. Dunque essere in possesso di un’azienda del genere è senza dubbio uno dei migliori modi per poter accrescere sensibilmente la qualità dei propri prodotti, ma si deve anche fare i conti con il bilancio.
Per diverse settimane sembrava che Elon Musk e la sua Tesla potessero diventare i principali acquirenti di Comau, ma alla fine, pur prendendo sempre la direzione degli USA, la vendita ha portato ad altre strade. Ad acquistare l’azienda ci ha pensato il fondo a stelle e strisce di One Equity Partners Capital Advisors.
Ci dovrà comunque essere il via libera finale da parte di Bruxelles, una pratica che è comune in questi casi all’interno dell’UE, ma non sembrano esserci problemi. Comau dunque si allontana dal mondo dell’automotive, con la problematiche attorno alla cessione che non dovrebbero sussistere anche per questa motivazione. Il Governo italiano ha però posto dei paletti, in quanto gli impianti di produzione dovranno rimanere in Italia e allo stesso tempo anche la funzione della direzione e il coordinamento della attività di sviluppo sarà gestito dalle società del Belpaese.