Elkann vende la Ferrari: terremoto nel mondo dei motori, il Cavallino crolla di nuovo in Borsa

John Elkann ha preso una decisione che stravolge il mercato e ora si può aprire una nuova Era per la Ferrari.

La famiglia Agnelli è da sempre legata al mondo delle automobili e dalla fine degli anni ’60 è diventata parte integrante della storia della Ferrari. Non fu di certo facile per l’Avvocato Agnelli portare a termine la trattativa con Enzo Ferrari, ma alla fine si decise di lasciare al Drake la parte legata alle corse e quella delle auto di serie alla FIAT.

John Elkann
John Elkann (Ansa – allaguida.it)

Una decisione che indubbiamente aveva sorpreso e non poco all’epoca, ma si può dire che diede dei grandi risvolti. John Elkann non dimentica di certo il ruolo centrale del Cavallino Rampante nella holding Exor, ma allo stesso tempo sa benissimo come i tempi stiano cambiando e soprattutto sia importante cercare di rendere quanto più ampia e varia il numero di aziende al suo interno.

Il settore delle auto sta vivendo un periodo di certo non semplice, con l’acquisizione di nuove startup che è centrale nell’idea commerciale di Elkann. Ecco allora come mai qualcosa sta cambiando nelle strategie di mercato, con Exor che ha venduto delle quote azionarie della Ferrari, con l’impatto che non ha di certo tardato a farsi sentire.

Exor vende quote della Ferrari: ecco cosa cambia

Alla fine è arrivata una notizia abbastanza imprevista e improvvisa, con la holding di Exor, gestita dalla famiglia Agnelli, che ha deciso di vendere il 4% delle quote azionarie della Ferrari. Una decisione che in pochi potevano prevedere e che porta così il totale dal 24,84% al 20,8%. In questo modo cala anche il diritto di voto, che dal 36,69% diventa del 30%.

Ferrari
Ferrari (Ansa – allaguida.it)

Si tratta di una decisione che deriva dal fatto che si vuole diversificare il portafoglio quanto più possibile. Infatti la vendita del 4% delle quote ha portato nelle casse di Exor la bellezza di 3 miliardi di Euro ed è già deciso la modalità con la quale saranno reinvestiti, con il primo miliardo che servirà per il riacquisto di azioni proprie.

I restanti 2 miliardi invece serviranno per poter finanziare delle nuove acquisizioni, garantendo così un maggiore raggio d’azione per Exor. Il primo impatto in Borsa non è stato semplice, con la Ferrari che aveva perso l’8%, ma per il momento cambia poco. Avendo dalla propria parte il 10% delle quote a nome di Piero Ferrari e il 15% del Trust Ferrari, il Gruppo Exor continua ad avere l’ultima parola per il futuro di Ferrari.

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